Tramonta mestamente il vecchio anno
e porta via con sè l’amarezze,
ogni sogno perduto, ogni affanno.
E, mentre corrusca il cielo nella notte
fredda di San Silvestro,
io farò un falò delle mie ambizioni
menzognere, saranno alte
le fiamme, rosse come foglie
d’acero cadute in tardo autunno.
Evviva è giunto il Capodanno,
s’elevano i calici brindando
e si gioisce insieme per quei
trecento sessanta cinque giorni
serviti in tavola ricchi di nuovi inganni.
Ammiro chi invece rimane sagacemente
nel silenzio, come il merlo
infreddolito sulla quercia nuda
mentre lei cela le sue segrete gemme
e conosce solo l’alternarsi del tempo
cadenzato e sa che dopo il buio
viene la luce e dopo il gelo
giungerà il tepore della primavera
e, del resto, gli anni son sempre uguali.
Ma noi illusi inneggiamo insieme,
ancora: Buon Anno Nuovo.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giulia Bellucci, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.