Pubblicato il 26/12/2018 19:14:52
Trepide notti vigili in attesa lunghi giorni vissuti in mia difesa il cuore sempre pieno di speranza la mente che spegneva ogni baldanza. Attesi il tuo ritorno con l’inganno tessendo e disfacendo il lungo panno il desco da un manipolo occupato ognuno sempre pronto per l’agguato. Alfin sei giunto come uno straniero reduce di sventure e prigioniero di trame d’incantesimi d’amore ma con un solo nome dentro al cuore. Eppure non mi ha il cuore rivelato chi sotto quelle spoglie era celato: un tuffo al petto un brivido alla schiena non mi hanno sollevata dalla pena. E questi occhi dal pianto consumati - pur conoscendo bene i connotati - hanno visto un mendico forestiero non l’anima del nobile guerriero.
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