Pubblicato il 24/12/2018 16:14:34
Era una di quelle notti in cui percepisci il tuo respiro come un' eco nel silenzio e le stelle, che pure, respirano, annullando le distanze ed ogni nesso causale ad ogni rintocco; ad ogni croccare di zoccolo sul selciato s'indurisce il tuo ventre e pieghi la testa all'indietro. Dalla terra s'alza un cielo terso leggero ti solleva il velo aiutando la perla a scorrere dal solco della fronte aggrottata. Sotto la fiaccola che oscilla vieni ferita ancora da un rammaricato No. Poco più in là percepisci esclamazioni ricche d'attesa. Tuo figlio, stanotte, verrà. Incontro verrà al rifiuto oppure all'adorazione. Solo a te, adesso il compito inverosimile di accudirlo tra le braccia e il seno da umano a divino. Amore carnale e
senza cupidigia come da madre a figlio come da figlio a madre.
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