Pubblicato il 12/12/2018 08:05:22
VELIERO STANCO Oggi il cielo è terso, con nuvole bianche E gonfie come tette di una donna d'inverno. È eterno questo violino che riecheggia come le notturne maree, come le brezze fra le bianche azalee? Cerco la libertà In questo mare bianco Di nome foglio, in questo stanco veliero dell'immaginazione ... ma nulla mi placa, infinito! Infinita fame di tutto: d'amore, d'odio, di cibo, di incenso e birra, di tutto quel che possa inebriarmi di una dolce Illusione che sfibri questo maglione Di carne che protegge i miei organi, il mio cervello, Il mio cazzo, il mio fegato E i miei sogni famelici di squalo fra le alici, di salici verdi sui cimiteri. Che austeri maestri, i versi: ti insegnano che l'armonia non serve a nulla se non ammazzi nella culla, come padre snaturato, una strofa che è una scrofa Truccata da parigina. Ma oggi il cielo è terso, con nuvole bianche e gonfie come tette di una donna d'inverno. È eterno questo oboe che rimbomba Come un tuono fino alla sua tomba Nell'oceano? Oh penna mia, se solo tu sapessi Disegnare le curvature Dello spazio/tempo Per farci scivolare Una biglia che si impiglia In un piccolo buco Che mostri come il bruco Possa diventar farfalla, che mostri come balla il suo tango Quel bastardo di Dio con il nostro cervello, questa bottiglia Di poltiglia grigia Che berremo ancora, berremo fino alla tomba! Ma oggi il cielo è terso, con nuvole bianche E grandi come tette Di una donna d'inverno. È eterno questo dolore Che mi brucia l'anima come una costoletta Su di una griglia, che s'incaglia Come chiglia Nei bassi fondali Di questi secolo di cristallo?
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