Pubblicato il 25/11/2018 20:28:57
COLORI Un giorno mi svegliai Nel turchese, immerso in un giallo incandescente aprii i miei occhi striati come la pelle di un serpente, verdi e marroni, e guardai la corteccia bruna dei tuoi capelli. Sprofondai Nel rosso abisso Delle tue labbra Con la mia lingua Come un assassino Con la sua grigia lama Nel sangue della vittima. Un arcobaleno di fiori Si distendeva nel giardino, e divino pensai fosse l’esistere, il trasparente respirare del mio naso. Ha invaso la mia mente Quella sordida e opaca Follia degli specchi sporchi, appannati dal caldo di una doccia bollente dove io, esente dal guardare il bianco del mio corpo, ho sempre creduto di esser sano come il rosa. E’ vero che un giorno Il plumbeo bagliore Di una lapide Risplenderà Di un giallo girasole Di un raggio Fuggitivo. Ma io, mia Musa violacea come un ematoma, affogherò con la mia nave iridescente fatta di parole in un mare d’inchiostro, come ogni buon capitano sogna di fare. E’ un mostro, la vita, un blu scuro che si appresta al nero. Ed è per questo, ed è per questo … lasciami brillare come un ceppo di legno secco, folle e crepitante: giallo dentro, sfumando verso il rosso.
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