E ci bevevamo quando venimmo
sorsate dissennate da cascate
cadenti scrosci per noi discenti
in fiotti, nel cervello fluendo visione:
orgiastica reminiscenza, riversi
a terra poemi alluvionati di noi
allucinati:
è virtuale la cattedra alla quale
rizzarmi per darti conto a lezione
dritto negli occhi fissandoti io foglia
addentellata imperlata di sudore
nel mattino che appena riesco a starti
su spalla: in amore vellutata tu
docente di me allievo
che ti stava baciando, quando fu lo strappo
dalle cime frondose, a farci lievitare
in vortici dai rami, incespicando
rumoroso cantico per le vie fruscianti
brulichio ventoso pel costato asfaltato
d'abrasivi sussurri, nostri i corpi
trascinati.
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