C'è un osceno bagliore
dentro questi illusori mesi.
Aggiunge mistero al mistero
un’eco d’inaccessibili mari.
E’ il maggior dovere vivere.
C’è una zona di luce nel dolore,
nella notte delle nostre notti.
Ritornano alla mia anima
le acque rosse del quadro
con una forza che non è solo mia.
C’è una domanda che domanda sempre
in quest’errante universo
fatto di dei e d’astri,
di cuori, mani ed uccelli.
C’è un’attesa che ci aspetta
e c’è una possibilità impossibile.
C’è una zona d’ombra nell’allegria,
nella mattina delle nostre mattine.
C’è.
dal libro bilingue “Nel fuoco del silenzio –il viaggio”, Gladys Sica, concorso “Antonia Pozzi”, Milano, 2005.
Hay
Hay un obsceno resplandor
dentro de esos ilusorios meses.
Agrega misterio al misterio
un eco de inaccesibles mares.
Es el mayor deber vivir.
Hay una zona de luz en el dolor,
en la noche de nuestras noches.
Regresan a mi alma
las aguas rojas del cuadro
con una fuerza que no es sólo mía.
Hay una pregunta que pregunta siempre
en este errante universo
hecho de dioses y astros,
de corazones, manos y pájaros.
Hay una espera que nos aguarda
y hay una posibilidad imposible.
Hay una zona de sombra en la alegría,
en la mañana de nuestras mañanas.
Hay.
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