I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
camminata spensierata,
un vento immobile e bianco
copre la città che cresce
lontano d’altro ricordo.
ciò che mai nessuno vide
traccia un circolo di dolce dolore
nel futuro delle anime, ma
è poi melanconia indifferenziata
di fronte a un crepuscolo senza sole,
preghiera inutile presto dimenticata,
memorie altrui e rituali senza dei.
sguardi senza colori non si accendono,
non riescono a contenere quello che cercano,
quello che cercano non vive senza innocenza
sapore che scompare facile, dolce dolore,
ciò che mai nessuno vide
oltrepassa la fittizia frontiera
e non conosce nomi,
si nutre di silenzio e attesa.
nella spensierata camminata
copre la città che cresce,
lontano da altro ricordo,
ciò che mai nessuno vide
come un vento immobile e bianco.
Eternidad
caminata despreocupada,
un viento inmóvil y blanco
cubre la ciudad que crece
lejos de otro recuerdo.
lo que nunca nadie vio
traza un círculo de dulce dolor
en el futuro de las almas, pero
luego es melancolía indiferenciada
frente a un crepúsculo sin sol,
oración inútil pronto olvidada,
memorias ajenas y ritual sin dios.
miradas sin color no se encienden,
no logran contener lo que buscan,
lo que buscan no vive sin inocencia
sabor que desaparece fácil, dulce dolor,
lo que nunca nadie vio
supera la ficticia frontera
y no conoce nombres,
se nutre de silencio y espera.
en la despreocupada caminata
cubre la ciudad que crece,
lejos de otro recuerdo,
lo que nunca nadie vio
como un viento inmóvil y blanco.
dal libro bilingue "Vento atlantico", Quaderni di ControCorrente, 2009, Milano.
C'è un osceno bagliore
dentro questi illusori mesi.
Aggiunge mistero al mistero
un’eco d’inaccessibili mari.
E’ il maggior dovere vivere.
C’è una zona di luce nel dolore,
nella notte delle nostre notti.
Ritornano alla mia anima
le acque rosse del quadro
con una forza che non è solo mia.
C’è una domanda che domanda sempre
in quest’errante universo
fatto di dei e d’astri,
di cuori, mani ed uccelli.
C’è un’attesa che ci aspetta
e c’è una possibilità impossibile.
C’è una zona d’ombra nell’allegria,
nella mattina delle nostre mattine.
C’è.
dal libro bilingue “Nel fuoco del silenzio –il viaggio”, Gladys Sica, concorso “Antonia Pozzi”, Milano, 2005.
Hay
Hay un obsceno resplandor
dentro de esos ilusorios meses.
Agrega misterio al misterio
un eco de inaccesibles mares.
Es el mayor deber vivir.
Hay una zona de luz en el dolor,
en la noche de nuestras noches.
Regresan a mi alma
las aguas rojas del cuadro
con una fuerza que no es sólo mía.
Hay una pregunta que pregunta siempre
en este errante universo
hecho de dioses y astros,
de corazones, manos y pájaros.
Hay una espera que nos aguarda
y hay una posibilidad imposible.
Hay una zona de sombra en la alegría,
en la mañana de nuestras mañanas.
Hay.