Pubblicato il 29/10/2018 16:54:19
Sul far della sera sul poggiolo di casa tua mi vedevi arrivare e contenta ti ritiravi e mi aspettatavi sulla consueta poltrona. Mi raccontavi spesso di te del tuo incredibile viaggio in una terra lontana per stare vicino giovane madre a chi ti era stato strappato ed esiliato al confino fascista. Per gli stenti subiti mio padre presto ci privò del suo affetto ma tu sei resistita a lungo con i figli tuoi intorno. Venne il momento in cui la natura volle recidere un fiore prezioso. Lasciandoci più volte mi chiamasti per nome implorandomi di ‘fare qualcosa’. e ancora oggi mi turba il ricorrente pensiero che quell’implorazione non fosse del tutto incosciente. (settembre 2018)
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