QUANDO L’AMMORE MORDE
MELODRAMMA AMOROSO NAPOLETANO
ATTO UNICO
Quando l’ammore morde si ricomincia sempre da quando sei morto , da quando l’ammore ti ha messo a dura prova , ti ha trascinato nel dolore di molti . Nel dolore di una donna, di un uomo . Tutto ha sempre inizio da quando la sorte, ti ha sedotto sotto un cielo colmo di stelle in compagnia di un ideale già malato con tante idee danzanti intorno a te che fanno bella questa misera vita . E quella giostra di cavallucci e cavalieri erranti e come l’amore , ti ferisce poi tutto scema nella musica . Trascinato verso il fondo , verso un dubbio atroce , circoscritto nella sua espressività , nella logica del creato che ti porterà a vedere la realtà come fossi un bimbo felice con pochi soldi in tasca . Aggrappato a quel sogno piccino, si fa avanti l’illusione, la quale apre l’ali nell’azzurro di giorni migliori , verso una nuova luce che illuminerà l’ animo afflitto . Tutto potrà accadere , vita trafitta nell’orgoglio , giorni uguali , tutto si spegnerà , come fosse una luce nell’oscurità di giorni , trascinati via dal vento . Alla fine tutti ,saremo diretti verso isole incantevoli , verso questo ammore disperato.
Ricordi, tutto non aveva senso , avevi promesso , saresti stata mia per sempre , ma la morte ci ha traditi , entrambi nel momento più inopportuno Ci ha condotto nel gioco di ombre bellicose, in nomi e cognomi , utopie , volgari , verdognole vergogne tra rigagnoli e sogni ove canticchiava la rana salterina vicino allo steccato , oltre quella siepe che divideva per sempre questo nostro amore . Perduti saremo in altri giorni con il cuore in gola, verso quel baratro di emozioni che inebrierà questo cuore nel suo ricordo , lontani dall’ odio , avvolti in forme meretrice , cilestri , seducenti , traditi da un'altra logica da un altro dire
in timidi ricordi e ritmi vari.
Forse avresti dovuto invitarmi a casa tua.
Avrei conosciuto tua madre
Sarebbe stato bello
Avremmo, sorriso alla sua salute
Ci saremmo baciati di nascosto
Poi le stelle ci avrebbe ammirato fare l’ammore in un prato fiorito in un vortice d’ immagine tra corpi in fiamme , stelle morenti che attraversano questo universo .
Ricordi , quando ti aspettavo sotto casa.
Oggi mi hai tradito con un mio amico, domani con chi sa chi
Verrai domani a lavoro
Senz’altro
Oggi ti ho cercata disperatamente all’uscita
Io ero dietro di te, che ridevo di te
Ero perduto nella mia vita
Eccomi ora di nuovo in attesa
Non sono la tua donna , ne il tuo ideale disperato
Eccomi in questo immaginario vagone ferroviario che mi porterà lontano cosi lontano in tanti pensieri , sentimenti strappati , dalla terra in cui sono nato.
Pensa se ci fossimo conosciuti prima che tutto questo accadesse
Sarebbe stato , tutto cosi lecito
Non ti avrei mai lasciato per un'altra
Lo so anch’io sarei rimasto accanto a te
Ora ci divide questo muro di finzioni
Trascinati dalla sorte che segna il passo alla storia
La mia sorte è nera come la notte
Non disperare
Metto a cuocere la pasta
Non farla bollire molto
Dopo mi faccio una doccia
Sogno il tuo corpo ignudo , bagnato di lacrime .
Mentre l’acqua scivola tra i tuoi capelli , sulle tue labbra, sul tuo seno piccoli e morbido , come il divano dove sedavamo quando ci baciavamo .
Ed il sole esplodeva nel nostro universo.
Oggi partirò, andrò lontano da questa passione
Non fare tardi all’appuntamento promesso
Spero di non rinnegare ogni cosa detta.
Non lasciare il tuo corpo , sotto la pioggia
Porterò il tuo ricordo chiuso dentro un barattolo
Berrai il sacro calice della eterna giovinezza alla mia salute
Mi calerò nei panni altrui
Non farti uccidere , piccolo mio
Stai sicura , starò assai accorto
Non chiedere all’assassino il prezzo della tua vita
Farò come dici
Oggi , viaggio in una altra vita , oggi gioco con le mie rime eretiche, cretine , appucundrute , cianciose , vaiasse, schiuse dentro allo sciorinare dei versi malandrini , in un ire in due , sotto un cielo cosi caldo che sembra un cappotto di pelliccia di gatto. E questa vita danza da sola e mi conduce dove credo , dove l’ammore vive dove il vecchio siede dentro se stesso e rammenta d’essere di nuovo giovane per poter amare ancora . Ora il viaggio ci conduce in passioni senza fondo, tra ombre fallaci , sinistri personaggi, sconvolti nella comune storia che porterà a compimento questo nostro canto .
Ora vorrei essere vicino a te
Vorrei sussurrarti, parole nuove
Anch’io lo vorrei
Vorrei toccare il tuo viso, il tuo seno
Ora siamo in viaggio in diverse direzioni nel delirio dei nostri sensi
Credo non rintonerò indietro
Rimarrò in silenzio
Attenderò la notte passi
Apri presto la tua porta alla vita.
Ora non posso
Salirò , fino alla tua camera
Sei pazzo
Forse lo sono
Forse avremmo dovuto stringere le mani e pregare
Mi avresti , mai amata fino a darmi un figlio
Pensa un figlio, biondo, dagli occhi azzurri come te
Pazzo come te
Già come questa vita
Come il vivere che ci ha fatto incontrare
Ora , forse non sono più solo
Ora stringo il mio domani tra le mie dita
Il mio credere mi rende una facile preda
Non farti prendere dal pentimento.
Fuggiremo insieme
Viaggeremo tanto lontano
Aldilà delle nuvole
In questo universo senza senso
Nel tuo corpo
Nelle tue tristi poesie.
In questo ed in quello
Sentirò di nuovo la tua voce
Avvicinati e stringimi.
Lasciati andare
Ho paura , tu mi ferisca di nuovo
Non aver paura ogni cosa , sarà come il tempo ha deciso
Non sono più sola
Vivo in questo attimo.
Ubriaco di versi
Con il sapore dei tuoi baci
Maccherone
Siamo le maschere dell’amore
Sento ed oltre veggo nella confusa espressione il senso di un canto nuovo, prendere in me il sopravvento. Trascinare ogni sentimento nella pietà di una frase senza senso. In un vortice di stornelli moreschi, idiomi, inniche ipocrisie , leggiadre , fredde come la morte che chiude la porta in faccia al prossimo . E nella disperata illusioni si spegne la luce della coscienza , ed avviene la propria trasformazione in una nuova immaginazione.
Dai che scherzo
Mi fai male
Tu mi stravolgi con i tuoi dialoghi
E tu avvinci il mio vivere
Lo faremo viaggiando
Lo faremo dentro una camera d’albergo
Io e te ignudi sul letto
Tu con i tuoi desideri
Io, senza sapere , chi sono
Mi trascini verso un altro inferno
Io mi sento ferito nell’onore
Dispersi siamo in mezzo alla folla
Io ti chiamo , tu non mi rispondi
Ed eccoci immersi nell’amplesso che abbiamo desiderato, nella speranza che ci è stata negata. Nascosti sotto la gonna della vita che sventola nel vento, sulla nave che va sull’onde ed oltre io medito i miei errori , nella triste storia che ci ha uniti.
Ora non ridere
Ora dormo in mezzo ad un campo di papaveri rossi
Io sono , su un treno di corsa.
Gli angeli volano al mio fianco
Preparati presto ad incontrarmi di nuovo.
Porta una bottiglia di vino
Ti vuoi ubriacare ?
Ma state bene tutti e due?
Cosa è questo ammore venduto per pochi denari.
Io ti credevo un santo.
Certo ci sono tanti motivi per cambiare
Beh non tutte le ciambelle riescono con il buco
Fatevi , sotto si mangia
Avanti popolo
Sono squisite assai
Io ne voglio una a cioccolato
Mangiate tutti poi pregate per favore per me
Non ti dimenticheremo cosi presto
Io vi benedico
Portate altro vino
Si balli tutta la sera sotto le stelle
Io ti credevo un ipocrita
Ma dai sono una persona cosi sincera
Ma le mutande non le togli mai
Ho comprato un nuovo capello di lana
Orco cane , fa ancora molto freddo
Ora è giunto l’ora di andare
Entrambi andremo su una nave verso le isole di pasqua
Bello , che ballo , che sballo
Io penso , berremo per non essere più tristi.
Rideremo per amare ancora.
Saremo una sola cosa finalmente
Forse qualche nuvola cadrà dal cielo
Saremo una famiglia in quattro e quattr’otto
Potremo dirci fortunati
Ammireremo i bei panorami
Sarebbe magnifico
Guarda un uomo , vola in groppa ad un gabbiano
Meraviglioso.
Non vorrei mai più far ritorno alla realtà
Anch’io
Ora ti piaccio di la verità
Sarai condannato domani mattina ?
Si per essere stato , poeta.
Forse saremo condannati entrambi , forse questa storia insolita con due piccioni in una favola , sarà meglio chiuderla in questo libretto mai letto da nessuno.E mentre il treno fischia il passante impettito , sotto il braccio della sua bella, spiega come divenire ricchi con una azione . La città si anima , cresce a dismisura , qualcuno riesce pure ad avere qualcosa di buono.
La chiami poesia questa?
Ma è una cacata
Signorina
Non chiamatemi Brioscina
Beh facciamo i seri
Chi ha fatto entrare , questa marmaglia
Signorina avete una faccia rassignata
Ma come te l’aggia dicere m’aggirano , cervella
Questa è una scusa
Aprite voglio entrare. Io song lo pate
Ma come a quest’ora vi presentate ?
Qui non c’è nessuno
Cantate voi ultimi alle timide luci dell’alba , la mesta esistenza.
Perduti in questo traffico , che non è più umano, non ha più speranze, ne allegre canzoni da cantare , non ha più sorrisi da donare. Ed il traffico scorre , come un fiume di merda , per sopra e sotto i ponti dove passano i morti , legati alla loro religione ad una ragione cruda, dura da morire. Saranno morti in tanti domani di nuovo, tutto potrebbe essere inutile , arrampicarsi , cercare di scappare schiacciati nella nostra storia in questo fuggire , verso qualcosa che non ha più ragione d’essere. Ed io mi pento, mi trastullo , nella mia poesia , negli anni che passano cosi veloci come fulmini a ciel sereni , come questi confusi versi di una grammatica celeste che viene scritta in silenzio.
E l’ odio sarà il fine di se , ramingo dentro un cuore di ghiaccio dentro un bene che è stato negato a chi è stato ucciso.
Ora io non sono più io
Sono la voce di generazioni di poeti
Voce dei scugnizzi per strade affollate
Voce di chi , non ha più voce
Io vado oltre me stesso
Ue Pasquale
State una bellezza
Perduto nella mia follia
Forse nù jorno comprenderò il senso dei miei errori
Ora non ci pensare più
Mi riesce assai difficile volare ancora
Pensa se fossi ora là , dove Dio vuole
Io sopra una rosa
Io in divisa , mezzo vestito
Fai presto vieni a mangiare
Sempre la stessa zuppa
Questa casa è la mia storia
Tre canti
Che c’entra il cane
Beh l’ammore è un cane a tre zampe
A volte morde
A volte ti darà, quello che nessuno ti ha mai voluto dare
Non ci avevi mai pensato
Pensare è bene , pensare troppo è un male.
Ricorda ti aspetterà , sempre un pentimento.
E tu cosa speri dietro questi baffi da topo
Una vita diversa , nei mie versi liberi.
Sotto un cielo oscuro, seduto su una panchina , sotto un lampione in mezzo ad una piazza , che si anima di tanta gente .
Io attendo. La gente, entrerà ed uscirà da questa mia storia, andrà con il mio malessere , con la mia poesia al bar , si vestirà dei miei versi entrerà nella mia vita dopo aver bevuto e fumato. Dopo aver riso di me. Ci sarà chi si spoglierà dei suoi sogni e tutti andremo alla ricerca di un'altra gioia in questa storia senza nome. Senza ricordi , duri da morire , duri da digerire , duro come il cacio cavallo , come è dura la notte che verrà . Seduti rimarremo , sotto le stelle , ci sussurreranno dolci versi in questo mondo in delirio. Tutti , giungeremo ad un punto senza ritorno , come quella volta in macchina che andavamo tutti insieme a mangiare la pizza e tu portavi con te una borsa piena di poesie ed altre storie assurde, senza accenti , senza verità serie , belle, elette a grandi imprese. Ed in quella inenarrabile sera , provai ad afferrare, tutto il resto di nulla . E lagnosa, era la mia canzone e tu cantavi appreso a me , oh vita , vita mia . Venisti dove tutto ebbe inizio , con due ali dietro la schiena , sembravi un angelo dalla bocca languida e come un tempo che fu, io sognai d’essere aldilà di questo ammore , che morde sempre quando meno te l’aspetti.
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