Pubblicato il 12/10/2018 20:50:57
Lamentazione, ruvido rosario tra dita intirizzite d’umide navate, scandita prece elettrica del prete calvo con nenia pingue. Grani di sangue anemico, martirii di sale e coltri nude al gelo delle stelle, pietre feroci nel posto del cuore. Il cielo ha visto iridi in catene e il mare il bianco d’occhi precipitare al fondo, erigere il calvario il peso del rifiuto. Rantolo dai vetri nebbia nomen nescio di vite rese oscene nell’imbuto del mondo.
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