Si sveglia diversa a se stessa,
un forse, il forse esteso le trema.
La luce ha un angolo inaspettato,
la brace che cerca freschezza
per l’altra sé che oscilla
nel guscio amniotico del nonritorno.
Ora è una voce, una voce all’orecchio.
Crede sia dell’altra. È dell’altra.
Va a vibrare sul labbro
poi la percorre di taglio, di unione
-viso al viso, il cuneo
va a nutrire durezza di pietra
e anch’essa da un ultimo ritocco
getta radice e scava gocce
e vene, in dono.
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