Oltre la civetta
Nel buio, oltre la civetta.
Ieri sera il suo squittio forava la barriera dei sensi,
Addormentati dopo il calar
Del sole.
Mentre pensavo come il percorso del divenire
Avanzi, immutabile. Noi accettiamo
Fino a che ogni cosa si reintegri nell’essenza.
Impossibile arrestarlo, come fermare con le mani il vento
Del sentire del cuore, titubante per un nuovo inizio.
Non rimproverarmi perché bevo il vino!
Era sull’arca, ai tempi di Noè.
Non chiedo altro che di sentir uscire il mio nome dalle tue labbra
Oltre il sogno, la civetta.
E’ vero. Forse, in parte, ho passato la mia vita
Dormendo, ma ora attendo il risveglio.
Mentre guardo i tuoi occhi, luccicano.
Nascondono l’amarezza per il tempo perduto.
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