Pubblicato il 07/08/2018 20:09:13
Terzo Sonetto Estivo
Canto alla vita in riva al mare, seduto sotto le stelle, mi confondo nel senso profondo del silenzio circostante , nella forma che giunge da generatrici miti. Dentro questo canto il mio cuore palpita , dentro il tempo di un sospiro ogni cosa passa.
Ed il mare è solo una parte del dolore provato che batte nel mio petto, sotto forma di un errore che si perde in ombre fallaci difficili da capire . Questo sera sotto le stelle in riva al mare della mia infanzia ,del mio matrimonio, del mio divorzio , della mia morte, del mio delirio che s'anima in oniriche figure figlie del mio male, figlie dei miei giorni di vacanza.
Solo nel mio pensiero io cavalco le onde del mare, cado nel lieto dormire nelle vispe rime . Metrica elettrica , echi di voci, finestre aperte nella propria vita . Ed esule nel mio andare, perduto nel mio tempo , io ed il mare, io ed il mio amore che non ha pace, come un vento passa e mi porta via verso altre terre, verso un senso profondo , verso te che dormi nei miei versi. Ed è dolce morire in riva al mare sotto le stelle dopo il solleone .
Dimmi quando tutto questo finirà, dimmi quando il mio morire sarà amore. Sarà un bene legato al tempo in cui ho lottato in questa vita mia in questo mio andare verso altre dimensioni per paesi e città solo con la mia innocenza solo con il mio cuore che batte forte, batte dentro di me e nell' universo intero sotto le stelle d'agosto .
Verseggiare, inutile vivere e non poter raccontare questo essere uno e solo questo universo che s'apre ad un nuova canzone. Ascoltare il mare e le voci del mondo ascoltare te che vivi dall' altra parte che corri ed uccidi, ami e aspetti come me che risorga il sole . Non ci sono parole così dolci come lo scorrere dei versi che pensai per te , per questa vita buttata via ,gettata in un fosso. Ossa e sole dentro un deserto, un mare di notte, ed il canto delle sirene m'attirano verso di loro, mi chiamano nell'oscurità di questa esistenza ove io mi sono perso.
Folle questo mio essere, immagine pigra che spinge il carro delle stelle verso un buco nero , verso il sogno del bimbo che dorme dentro questo universo di stelle, innocente figlio della bellezza, figlio della mia sorte, del mio cammino , del mio delirio. Agosto, sogno grande imprese, sogno un mondo diverso , un amore da mordere, un amore malato da guarire come il tempo ha voluto fosse. Come il mare, anche il mio amore muore con il mio bene ed il mio intendere che splende sotto le stelle di una giovane estate, matura signora ignuda, distesa sopra un letto di ricordi.
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