1
Demiurghi arriveranno da altri mondi
pietosi manipolatori astrusi
scintillanti ed enormi le astronavi.
Con esse giungeranno in volo a viso
per salvarci, afferrandoci sull'orlo
del tavolo in cucina, dove la
memoria, al solito, ci precipita
a picco sfracellandoci. Fraterni
ci renderanno i nostri debiti, sì
da poterli rendere noialtri ai nostri
debitori.
2
Intanto che noi si parla
del più e del meno, ebefreniche sono
pause da visioni, le tue: svapori
Anima ritrovata tra pentola
e tegame, tra bollire ascetico
e discente nel borbottio di sugo.
Ormai spazi sguarniti d'assenze
questi, così d'ombre e punti: a distanza
dalla chiazza di sole, sempiterno
luogo di incontri scontri familiari
nondetti d'amori, di odi ed affetti.
3
Nel mentre che parliamo del più e meno
inconsulto il tuo gesto: repentino
con presa curiosa prendi da terra
resti di semi, polvere e formiche
depositandone indicibilità
sul tavolo con dita meccaniche
tra te e me: come ci fosse in essere
ancora tutto ciò in cui hai creduto
potersi desiderare un tempo;
tutto in quello ch'è ora schifo, risulta
dalla gabbia al muro del canarino;
un tutto che s'è spento schizofrenia
d'ambizioni monche del più e del meno
tra me e te condividenti sussulti.
4
Rigirando per cocci, è perplesso il mio
guardarci dentro i tuoi di squarci vivi
tentando di operarci suture. E tu
che sembri cercarci ostinato ancora.
Ma cosa ci avrai mai visto per terra
in quello schifo ch'è dirsi vita tra
te e me, quella vita che pure hai avuto
lasciandotela poi sfuggire di tra
le dita?
5
Bizzarro il passato quando
impazzendo ti attrae formicolando
spaesamenti. Tra croste, spurghi e scarti
banalizzando: che ormai ci viviamo
del più e meno, requie invocando dalle
fitte lancinanti, a che i nostri volti
siano assunti distesi sul ripiano
sudicio tra noi di briciole, alieni
riverberi in immagini.
6
E'qui, prima
il loro profilarsi "visisonor"*
dallo spazio sempre più nitidi nei
nostri morti, infine trasfiguranti
nei nostri profili: fratelli tu ed io
con ialiniche e pressanti sembianze
connotanti somiglianze a dirci che
nulla mai muore, in noi tutto ritorna.
*visisonor=sorta di supervisore galattico, delegato dal gran consiglio stellare alla gestione del pianeta Terra e dei suoi abitanti: almeno, così mi fu raccontato in epoca non sospetta da persona cara.
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