Si dice che così si muoia, si dice
tacendo, usignolo intorno al rosaio che
ci si gira ch'è spoglio rimando, laio
d'ampia cognizione del tempo che fu
colata d'incandescente sipario.
Frangia serica, da pietra a pietra, la
veglia funebre dei guerrieri saggi: quelli
che non temono insonnia; quelli che han
voce ma non dicono; si dice che
così uomini si muoia, si dice: gnomi
schiavi nel regno del tragico, a teatro
la scena calcano sullo sperone
del colle galleggiante nella nebbia.
Per esserci si ha da saltare alto
gli abissi sfidando con balzi certi
di cervo che distanzino la fine
e col balenio ingannino la morte
per uno scampolo di tempo ancora:
il singulto del gigante dai piedi
d'argilla e andatura lenta. Si dice
che muoia, si dice sussurrando, mesta
eco sincera risalente rupe
indietro raschiando cespugli a goccia
di linfa calda dai fiori di pelle
essenze determinanti il sublime.
29/11/2012 woodenship
***rivista
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