A veva una pancia gonfia come una donna incinta il poeta;
allora ogni giorno, a turno, una sua lettrice o un suo lettore
lo andavano a prendere a casa affinché non camminasse
coi piedi per terra. Erano bravi lettori
e sapevanotutte le sue poesie a memroia
ma ne volevano ancora altre e altre ancora di nuove.
Così erano tutti in attesa che la pancia del poeta
finalmente si sgravasse del peso delle parole
che il poeta portava dentro di sé.
Ma lui si ostinava a non partorirle le parole
che aveva dentro di sé
perché aveva paura che
una volta parotrite le parole
che aveva dentro di sé
sarebbe poi rimasto per sempre muto
e senza più la dolcezza di quelle parole
che lui sentiva vivere dentro di sé
e che si portava dietro ovunque lui andasse.
Così tutti rimasero ancora per un poco
senza parole, fino a che il poeta non si decise
a sgravarsi delle parole che aveva dentro di sé
e una volta che il poeta ebbe deciso
delle parole che aveva dentro di sé
lui si sgravò.
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