I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Fiammetta
Dov'è ora il tuo sguardo e a che cosa rivolgi adesso la tua intelligenza? Pensarti con le labbra serrate, muta la tua poesia, che in te scorreva sorgente sovrabbondante del cuore tuo, innamorato della luce di quella bellezza dell'amore che pure vedevi - grazia di grazie - riverberararsi sul legno della croce elevato ad altare, dove il Cristo rende all'uomo il segno d'un'amante follia se Dio inginocchia l'orecchio per udire il palpito delle sue creature... Pensarti così, abbandonata alla terra chiusa in un verso immobile non è possibile che a una cecità di lettura, a un'esegesi di falsi profeti, poiché tu ora e ancora vivi in quel Cielo che in te fu già eco del Verbo e forma della tua Poesia.
Garbatella di Roma, 2 Agosto 2024
Id: 71668 Data: 05/09/2024 09:34:54
*
Sei Tu
Sei Tu, Signore, il mio deserto Tu, mio Dio, la mia solitudine. Nei percorsi scabrosi del dolore il mio esilio dalla Tua beatitudine.
Eppure come nella campanella d'un convento, nelle croci avverto i tuoi richiami: la Fede mi dice che ti approssimi con il tuo Amore la Speranza che mi tieni tra le tue mani la Carità che nulla mi accade senza di Te.
Ma Tu non t'attardare per la via perché io non ti smarrisca di nuovo l'esilio non diventi la mia terra.
Id: 71126 Data: 04/06/2024 23:08:42
*
Qualcosa ci diceva
Qualcosa ci diceva che Dio c'era tra noi, nessuna via distorta, però la retta luce della Provvidenza precedeva i passi dei discepoli della nuova Emmaus. Eravamo nell'incanto di una nuova scoperta si squarciava ancora un volta il velo e dal costato del Trafitto per noi cieli nuovi e nuove terre che ci riportavano alle origini dell'Amore. Fummo allora nell'Uno ognuno in un Noi uguale e diverso.
Ma non ci risparmiò la Notte Oscura le sue frustate, e l'inchiodatura sopra ai legni incrociati della colpa ancora invoca un nome da redenti.
.
Id: 70230 Data: 04/03/2024 16:37:21
*
Ciao, Fra
a Francesco, in memoria
Io che non amo vedere le figure dei morti avrei invece voluto vedere il tuo corpo prima che il legno ne inghiottisse il grido con cui la vita in te ha ucciso sé stessa.
Ora che ti sei privato di ogni parola ora che neppure i tuoi occhi abbiamo con noi per cercare d'intuire i tuoi tormenti non resta che il peso della pietra che ha chiuso per sempre il tuo respiro e in noi grava macigno sul cuore e atterrisce la mente che priva di lumi non può rischiarare il buio della tua notte.
(Roma, 26 gennaio 2024)
Id: 69973 Data: 31/01/2024 18:42:49
*
Del sei ottobre
a mio padre È questo il tempo della memoria, padre inclemente e pietosa come la neve quando gela le ossa e chiude in casa al fascino dell'incanto di ciò che svela penetrando alla luce di un vetro velando di ogni cosa il vero destino. Così di noi non sappiamo che il passo spezzato, rivela quel che rimane nei segni di ogni storia: l'indicibile e il perduto per sempre, l'immane grandezza inspiegata d'un volto nel dissimile di ogni irrivelato.
Id: 69210 Data: 06/10/2023 14:54:26
*
A Joseph Ratzinger
Sfrondata di ogni moralità che non sia quella di un cuore innamorato di Dio hai faticato con la mente per svelarne il volto, per mostrarne la bellezza all'uomo.
Anche tu avrai attraversati i deserti della desolazione i dubbi e le incertezze della ragione ma più forte di ciò è stato l'amore che toglie alla pietra le ombre e la trasforma in destino.
Così ora, né amarezza né dolore né rimorsi né rimpianti ma rivestito della fragilità terrena ti conduci all'ultima pagina di un Libro che sfida la ragione prova la carne e promette una Luce che non muore.
Id: 67473 Data: 29/12/2022 16:01:01
*
nove
nove gendarmi morirono sulla soglia della casa vinti dal sonno della ragione fu nella quarantesima notte che ciò accadde stridule le ore notturne gridavano come gabbiani.
si avvicinò prudente una voce perché si ridestassero alla ragione i morti guardinghe arrivarono nove sentinelle digiune come spettri fuori orientamento.
il tempo che sorge è soltanto il suono di un'antica malinconica destrezza di una mano ferita.
Id: 64011 Data: 12/09/2021 22:29:07
*
Pignetino
a Piazza dei Condottieri e dintorni C'è ancora la sorpresa di Roma tra gli occhi e il cuore a ogni passo che traversa una strada e rimbombano sul tempo echi di cielo. Sembrano vecchie comari le voci dei muri, i santi alle finestre, i perduti alla memoria che pure ancora ai piedi ignari giocano il cammino. Si paga un prezzo allo struggimento nei vicoli dove Roma più bella appare, ma anche negli scorci di un quartiere della vecchia periferia qualcosa accade ed è un incantesimo il tempo quando fissa in uno sguardo la grazia dei tavolini all'aperto.
Id: 63424 Data: 13/06/2021 08:38:03
*
Genchi
Ridotte ossa e carne e pelle, ridotta in cenere l'essenza di un nome, il disfacimento di un miracolo all'origine del tempo, rimane soltanto l'aura dei segni, il perdurare delle tracce tra le mani della memoria. Pietra d'angolo nella terra dei lamenti, seme portato dal vento nel pianto di genti stupite dall'apparire della morte, soffia potente il vinto e dall'urna custodia del silenzio non sembra più sconfitta la parola: gridano mute le labbra serrate dal gelo una visione spirituale e diviene un verso l'inerte notte della materia ridotta in cenere, rimane nell'aria il volo d'un nome.
Id: 62277 Data: 20/02/2021 08:40:33
*
La preghiera di un ladro
ai miei amici che hanno creduto all'Amore
Pietro ti ha rinnegato Giuda ti ha tradito e quasi nessuno di loro rimase ai piedi della croce, eppure li volesti fondamento dell’assemblea dei viventi - la tenda di Dio tra gli uomini – perché né la colpa né la fragilità hanno il potere di sottrarre Dio a Dio e neppure il peccato alla preghiera di un ladro lo squarcio della carne dove si entra per vedere Dio faccia a faccia.
Così ogni volta in Egitto non si spengono né la Luce né la Verità e tutto è sempre vergine nel continuo ritorno delle Origini come voce potente dell’Angelo. .
.
Id: 61928 Data: 23/01/2021 17:14:25
*
non dico
il mondo delle sottrazioni cancella, con fedele contabilità, ogni addendo già computato in conto. non v'è nuova immissione di flusso a modificare il parziale dopo gli storni. da luoghi inaccessibili ci hanno raggiunto echi di possibili rientri, ma senza giorni da rimettere in attivo come cifre. leggo lì dove sono stato un pregiudizio che interpreta i dati confondendo un valore con un altro ovvero chiudendo insieme alla finestra anche il cielo di fuori ed il tendaggio di vari colori. non voglio chiederti ora dove sei né vantarmi di una visione che pure in certi istanti mi ha bruciato gli occhi. ora che l'orologio non ha più ore da contare non mi affido ma cedo al segno raccolto nel dovere di rimettere in ordine la cucina. frammentari, arruffati e stranieri: ogni tanto così muoiono i poeti o quelli come me, senza verso.
Id: 61812 Data: 16/01/2021 19:48:07
*
La parola
Certo la parola è un dilemma: senza le parole non avremmo il pensiero o forse non lo avremmo, dissero alcuni o dicono ancora altri, ma ridurre tutto alle parole, affidare tutto l'essere al loro senso senza alcun'apertura all'Essere che sia l'Altro che sia l'Oltre... No, non basta la parola che pure segna ed insegna il Tutto al Tutto rinvia e pure a sé il Tutto riduce.
Id: 61320 Data: 13/12/2020 09:42:25
*
Robertone
Te ne sei andato così, all'imnprovviso neanche fosse stata un'opportunità neppure il tempo di un sorriso neppure una battuta d'ilarità.
Lasciare così un mondo inviso al tempo che trascorre senza pietà, trasformare in maschera quel viso in marmo il destino della crudeltà.
Trama di un silenzio senza luce questo rimanere un po' più soli e muti nel mutismo della voce
nulla che del mondo ci consoli, solo in una preghiera un po' più audace forse l'anima ritroverà i suoi voli.
Id: 60954 Data: 15/11/2020 11:50:13
*
In memoria di C.
Ho imparato ad avere misericordia dei morti a non distinguere tra gli eroi e i senza un volto, i senza un nome da ripetere a memoria.
Ho imparato ad avere misericordia di Dio, nel dolore dei morti ho perdonato la sua santità.
Ho imparato a soffiare il nome dei morti sulle pagine della mia vita, i loro occhi furono il mio specchio nei miei anni migliori quando abbozzavo un sorriso da uomo.
Id: 60752 Data: 29/10/2020 06:43:20
*
Lascia che gli asfalti di primavera
a Betty, per il suo 18° compleanno Lascia che gli asfalti di primavera ritornino ogni anno al sole ed il cielo tra i rami e le case ti parli ancora di sé. La vita che vedi non è mai una promessa di felicità, ma soltanto una certezza di stupore. Così tu abbeverati alle sorgenti del mattino ed apprendi nel frattempo la raffinata arte della pazienza, perché la memoria è la bisaccia dei vecchi, la sacca dove si custodisce il pane per i giorni più freddi, quando la carne sempre di più si allontana dal cuore. (13 Settembre 2020)
Id: 60189 Data: 13/09/2020 16:38:15
*
Dove vanno
Dove vanno gli amici quando muoiono? Tra Cortona e l'Argentina rimaneva sospesa la notte e sorvolavano giovani utopie un fitto buio ferito dal tremolio di piccole luci e gli anni sembravano un gioco di luminosi eterni. Dove vanno gli amici quando muoiono e dove andrò io a piangere la memoria dei morti? Tra Cortona e l'Argentina un pugno di angeli ha legato i sandali a corpi rimasti nudi d'amore. Roma, 17 Maggio 2020
Id: 58621 Data: 17/05/2020 14:02:37
*
perfetta contezza
è evidente il senso della verità e allora nessun vento disordini i miei pensieri, nessun tempo mi privi di sè, seppure stria di ferali dolori quest'ora dell'uomo. un giorno nacqui senza averne coscienza; un giorno morirò, di ciò ne ho - quasi - perfetta contezza.
Id: 56956 Data: 22/02/2020 12:08:04
*
Chiaritudine
Non fu la madre, ma i suoi figli, i più giovani, tra i primi virgulti, non i primissimi: ancora acerbi in un tempo più ostile. E non fu la parola, ma un'idea e la carne che attraversò la lettera e restò calore d'una nuova luce. Poi venne la madre, spoglia delle vesti del tempo, nel tempo dispiegò il chiaro intenso d'una nuova bellezza che d'antica radice rifiorì l'Eterno e nel grembo di voce d'un'alba di luce tutto trasfigurò e rinnovò l'annuncio nel cuore del mondo la grazia e il peccato. Tra grazia e peccato riebbi nel mondo il suono più vero - più dolce - d'un nome che nuovo ridisse - per sempre - l'Amore.
22 Gennaio 2020
Id: 56851 Data: 17/02/2020 15:44:21
*
Scavi
"Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo»” Hai scavato nell’anima abissi di oscurità luminose, Hai abbattuto ogni resistenza al male, hai svelato La nudità d’Adamo che trasfigura il cuore In ombre di peccato. Ora In me trova il luogo della Tua assenza Ogni vivente sulla terra e nel mio peccato Una stanza dove inquieta abita Ogni umana alterità. 29 Gennaio 2020
Id: 56393 Data: 29/01/2020 14:29:07
*
Avrei
Avrei taciuto me stesso, seguito la traiettoria d'un volo rondineo quando di giugno vedevo apparire il garrulo suono d'un cielo più terso dell'oggi. Agli anni si affida memoria, per un tempo che privo di pioggia alza una polvere alla gola in giorni già privi di pianto. Avrei voluto scrivere d'altro, ma non avevo altro da dire che la vita addosso.
Id: 51618 Data: 21/12/2018 06:44:39
*
Marco, un ricordo
Mai il dolore rende più giusta una vita, mai una vita è tutta nel suo dolore.
Hai saputo volare senza ali e ad una notte priva di stelle hai offerto i tuoi giochi di luce.
Id: 51563 Data: 14/12/2018 15:36:36
*
Una stella
Se questo amore è un bacio d'anime, se il suo soffio suscita la carne alla vitalità dei sensi, non chiamiamolo allora ancora peccato: quale peccato può mai compiere l'amore?
Solo dopo che l'alba divenne giorno ebbe l'amore il dubbio della nudità;
c'è un'innocenza fra di noi che ogni bacio genera una stella.
Id: 50911 Data: 16/10/2018 17:42:46
*
Sulla nascita dell’amore
Prima dell'amore tutto è quiete Vi è un'innocenza primigenia, La luce ancora non illumina i corpi E dai corpi non si proiettano le ombre. Quando nasce l'amore o l'amore Si dispiega nei corpi, quando nasce l'amore Allora si separano il cielo e il mare Il giorno e la notte, si separano Le notti luminose dalle notti oscure. Quando nasce forte un amore Hanno origine il paradiso e l'inferno.
Id: 50380 Data: 03/09/2018 07:02:48
*
Nell’amore beati
Se l'anima tua è una sorgente Lascia ch'io di te mi disseti; Non ora, non parlare, non dire niente: Baciami, nell'amore, io e te, siamo beati.
Id: 50355 Data: 01/09/2018 09:41:44
*
Monica
Quanti tradimenti, Signore, Nel segreto delle nostre carni, Celle disabitate Da digiuni e preghiere, Eppure hai voluto un confine Tra il tuo amore e la nostra libertà: Hai scelto l'esilio della croce Lasciandoci la fatica di una scelta, Il tesoro prezioso Dentro la nostra fragilità.
Id: 50301 Data: 27/08/2018 22:14:55
*
Quanto può essere grande un amore
a Pietro di Fiammetta, in ricordo Sai, Pietro, non c'era mai abbastanza tempo Per stare un'ora assieme tra noi, Sempre ci mancava l'ora giusta, quella esatta. Adesso che il tempo non ci separa più, Però ci separa il suo ghigno più crudo, Quel poco tempo trascorso a parlare Va oltre il lapidario mutismo di ora E rimane ancora a parola d'un tempo vissuto Curvato sotto il peso della ricerca Di un'etica della responsabilità. Adesso che per molti sei soltanto un ricordo, Un frammento di tempo destinato a memoria, Per pochi, tra questi i tuoi figli e la fiamma del cuore, Sei oltre il ricordo e al di qua della memoria: Sei carne viva nel sangue dei vivi, sei Carne ancora con il diritto di dire e di dirsi Quanto può essere grande un amore.
Id: 50173 Data: 17/08/2018 11:26:11
*
Frammento di un ricordo
Non dimenticherò la tua casa il numero delle stanze, il lungo corridoio, non lascerò sbiadire nella memoria il tavolo rotondo, le quattro sedie il giallo della fòrmica, infine il gatto con il nome vicino alla punteggiatura; né dimenticherò quello scorcio di prato sotto le mura che cingevano di un confine un'altra casa e i quattro vagabodi o zingari stranieri che suonavano all'ora del tramonto la loro libertà generando un mito nella mia fantasia di bambino. Nulla dimenticherò di quella casa, oggi che non ho più case antiche dove sognare un futuro con radici che penetravano il passato.
Id: 49783 Data: 20/07/2018 05:59:28
*
Orizzonte di senso
a Laura T., con affetto Sorella del silenzio è la solitudine e nel silenzio tace la parola, ma quando muta dice di sé ciò che non udremmo se essa ancora ci parlasse mentre è nel suo non dirsi che dell'indicibile ci raggiunge il soffio e la speranza allora rinasce nel grembo d’un rinnovato o nuovo orizzonte di senso.
Id: 49776 Data: 19/07/2018 14:13:16
*
Aveva una pancia
A veva una pancia gonfia come una donna incinta il poeta; allora ogni giorno, a turno, una sua lettrice o un suo lettore lo andavano a prendere a casa affinché non camminasse coi piedi per terra. Erano bravi lettori e sapevanotutte le sue poesie a memroia ma ne volevano ancora altre e altre ancora di nuove. Così erano tutti in attesa che la pancia del poeta finalmente si sgravasse del peso delle parole che il poeta portava dentro di sé. Ma lui si ostinava a non partorirle le parole che aveva dentro di sé perché aveva paura che una volta parotrite le parole che aveva dentro di sé sarebbe poi rimasto per sempre muto e senza più la dolcezza di quelle parole che lui sentiva vivere dentro di sé e che si portava dietro ovunque lui andasse. Così tutti rimasero ancora per un poco senza parole, fino a che il poeta non si decise a sgravarsi delle parole che aveva dentro di sé e una volta che il poeta ebbe deciso delle parole che aveva dentro di sé lui si sgravò.
Id: 49705 Data: 13/07/2018 20:34:28
*
Derive
Se ora tacessimo, che ne sarà di noi? Non è la complessità a negare la parola, Ma la parola può negare l'umanità, Non è l'arte del fare a far cultura, Ma è l'arte del dire che forma la coscienza Che crea una cultura. Lasciami pure morire, però non rivendicarne la giustezza, Perché la morte ingiusta di oggi Non sia l'unica eredità che lascerai al domani. Non m'importa perdere la vita, m'importa ciò che narrerai di me, Che non ho vissuto abbastanza Per mostrarti il contrario della tua verità, Entrambi siamo ciechi Se non ci riconosciamo.
Id: 49664 Data: 11/07/2018 13:24:27
*
A lungo ho camminato
a L.
A lungo ho camminato nella fede Il pane della grazia mi ha nutrito La visione del Cristo mi ha dato forma Ha mitigato i miei digiuni, ridotto La mia fame di sapere, ha dato un cielo aperto Ai miei orizzonti disperanti, Ma tutto questo non è bastato, stremato Sono ora arrivato ad un tempo notturno: Rivedere se stessi È un immenso deserto di solitudini ed ombre, Vivo di fami, di vuoti, di assenze e d'insignifcanze; In cammino coi magi non scorgo più comete E ogni sosta prelude ad un'altra notte oscura, Non spero più che verrà un giorno Preceduto dalla sua alba.
Id: 49630 Data: 08/07/2018 12:39:06
*
Non tutto è così chiaro
Non tutto è così chiaro, per questo ci siamo seduti aspettando che si distendessero i margini della sera sotto piccole righe su cui scrivere le voci registrate da una vecchia panchina tra gli echi di ritornate assenze. Non so se più ci daremo la mano quando cadrà a terra, insieme al giornale, la memoria dei giorni e degli occhi perduti nell'oblio del presente e ancora vedranno il passato però dai contorni confusi; e neppure ti posso già dire se avremo nuove le mani per lo scambio d'incerte carezze e se avremo ancora parole per il nostro incerto domani.
Id: 49461 Data: 26/06/2018 16:40:44
*
Tacevi
Per non dare fastidio, per non fare rumore; Discreto, sbrigavi da solo L'assillo dei mali, la morte di ore Che divorava il tempo, A volte più in fretta, spesso più lento Se ti prendeva la stanchezza Di vivere afflitto, ché più non avevi dalla tua parte l'età forte. Ora che appartieni alla schiatta dei morti, Ora che più non siedi con noi a tavolino Mi chiedo, mi chiedi a memoria, Il senso del tuo e del nostro destino, Di tutti noi figli non figli dell'unica Storia.
Id: 49228 Data: 09/06/2018 16:57:00
*
Al Sacro Cuore di Gesù
Dammi il tratto umano del Cristo E non dirmi che il suo volto sfigurato Sia meno bello della sua gloria: Egli ha gli stessi occhi E lo stesso amore per me.
Id: 49219 Data: 08/06/2018 19:08:25
*
Estetica dellanarchia
La norma mi dà un dovere: diventare ciò che ancora non sono, ma se non sono ancora non sono ancora neppure nella norma, allora la norma non sono io che la eticizzo ma un’alterità mi normativizza la norma eticizzandone il raggiungimento dove io non sono e mai sarò se non attraverso una trasformazione tra il ciò che sono e ciò che dovrei essere ma non in virtù di un progetto autoproiettivo però solo in proiezione d’altri.
No! Anarchia per per la parola immediata.
Tanto poi ci sarà sempre il nome di “Bocca di rosa”* per chi resterà fuori dalla norma di un’etica del dover essere e del non è ancora.
*Famosa canzone di fabrizio De André
°
Id: 49131 Data: 04/06/2018 14:09:15
*
En passant
Nessuna assoluzione risana il pensiero,
L'occhio perduto non ha ritorno,
Corrode l'immagine del tempo l'ora attuale
Ed il sapere ha pure le sue zone d'ombra.
Non c'è spazio illuminante il buio,
L'illusione si è costituita,
Il recupero del nulla imperversa
E la città è senza più nome.
L'attesa nasce da un'ora disperata
Che teme di conoscere se stessa.
Id: 48864 Data: 14/05/2018 08:17:10
*
Database
Ad esempio gli occhi O il divertimento della sfida Mentre lo sguardo si sofferma Sulle forme e le frequenze della luce Le forme e tu tra loro Ti riveli rivalando la luce, ma non basta; Non una teoria di risplendenze All'interno di un'opzione etica Prevista dalla scelta morale: bene O male? Ma il fenomeno ed il dramma Della liberta o dell'insignificanza - il gettito l'assurdo - : Definire è già mutare O si muta per definizione? Muta Rimani e torno al classico dell'incedere Tra un tuo bacio e l'altro. Voglio L'attesa dell'amore, voglio un'attesa, Purché non sia L'evento narcolessico della consapevolezza. Vieni, facciamo l'amore, e non dirmi però Che è una questione di codici Nel nostro database.
Id: 48649 Data: 29/04/2018 10:33:51
*
Cercami ancora
Cercami ancora In questi giorni della durezza, La fatica del viaggio ti segnerà il volto Ed i tuoi piedi lacrimeranno il pianto Di chi ha conosciuto il sangue di un tempo Votato alla morte. Anche l'ultimo Sogno ha ceduto alla resa, c'è odore Di morte su questi marciapiedi, Qualcuno vive tra la nostra indifferenza.
Id: 48155 Data: 26/03/2018 06:08:16
*
Liberami dal peso di una gravità senza ali...
Liberami dal peso di una gravità senza ali... Dovremmo comprare un nuovo armadio e togliere i pidocchi al cane; il tempo volge al peggio, stamane, non migliorerà, ha detto la radio.
Id: 47914 Data: 15/03/2018 10:00:26
*
Tempi d’attesa
Io non sapevo a chi santo votarmi, allora presi una scheda e vi apposi una croce, ma lì appesa la croce pesava e di santi ancora non ce n'erano. Riemersi da quell'ombra che ancora era buio e altro buio sarebbe ancora arrivato, più fitto se affitta la notte le ombre a chi di luci non riporta neppure un'ombra. Malgrado questa poco chiarezza da lì all'alba, venni alla strada ridendo e bevendo mi dissi un caffè è pur sempre qualcosa che rende meno amaro il giormo nel mondo; finché il barista non mi disse: abbiamo terminato lo zucchero di canna e il raffinato fa male alla gente. Per cui tra un segno una croce e l'amaro di quel giorno mi rimase poco o meno di niente.
Id: 47714 Data: 06/03/2018 09:25:22
*
Rituale
Sospeso nel vuoto Egli dall'unico occhio osserva L'abisso, non vi sono colori: Solo il bianco opaco dell'incavo Ed il lucido trasparente dell'acqua. Se nel gelo accade l'attesa Il tempo trascorre ferino sui bronchi Ed il petto s'insegue in sussulti di vita; Se all'ora del sole più alto E nella stagione più calda, Smossa la terra disposta al sudore. Così trascorre l'ora l'assise E se per l'assiso l'esito è certo L'Esule tarda a migrare l'altrove. Minimo lo specchio dell'acqua Non contiene riflessi di cielo.
Id: 47631 Data: 02/03/2018 06:35:10
*
Il falco delle fiere
Credo mai nessuno giunse a sollevarti dall’abisso – più semplice chiamarlo follia -.
Qualcuno invero ti venne incontro, rare le dita che ne contarono i volti, ma per te fu abbastanza: il segno che ti rendeva gravida l’anima; non lo tacesti. E fu la luce che tradì la presenza del mistero.
Id: 47554 Data: 27/02/2018 13:21:33
*
Non vi sia
Non vi sia stanchezza nella ricerca del sapiente: quando lo stolto afferma di aver trovato, questi già vive ignaro il proprio smarrimento. Oscuro e puro fu ancora Dio per Dio e mai per sempre trovato ancorché dell'Eterno Egli stesso è già dimora.
Id: 47487 Data: 23/02/2018 21:27:16
*
Potrà ancora marzo portare primavera?
Potrà ancora marzo portare primavera?
Uomini in divisa armati fino ai denti difenderanno le vostre viltà.
Avete diviso un popolo senza dividere i pani.
Tristi di sangue saranno le strade, tristi di sangue i nostri domani.
Id: 47447 Data: 22/02/2018 11:09:05
*
Mia figlia farà la cassiera
Mia figlia farà la cassiera, Se sarà fortunata farà la cassiera O la donna delle pulizie in una ditta importante Se sarà fortunata. Non è laureata mia figlia, D'altronde non tutti e non sempre Nascono coi genitori giusti O portati al sapere. Così mia figlia farà la cassiera Se sarà fortunata. Una volta Almeno si sperava nel buon partito, ma oggi Dei buoni partiti abbiamo solo le ceneri E poi giustamente le donne Hanno conquistato la loro indipendenza E l'idea di dipendere da un uomo per noi oramai È diventata una bestemmia profana. Mia figlia farà la cassiera se sarà fortunata O la donna delle pulizie dentro gli uffici, se sarà fortunata. Una volta almeno c'erano le fabbriche, Che non erano certo il paradiso ma neppure Questo inferno della disoccupazione; C'erano ancora le fabbriche ieri, Un'era che oggi appare lontana. Chissà se mia figlia farà mai la cassiera.
Id: 47383 Data: 20/02/2018 06:32:03
*
Non sapevi altro
Non sapevi altro prima di morire se non il sentimento della fine imminente - la leggevo negli occhi: chiara, opaca e beffarda vi apparse; il ghigno nelle pupille trafitte da una sofferenza insanabile - immane il dolore nel corpo morente, straziata l'anima, lacerati i sentimenti dilaniato dai morsi presaghi il tempo residuo e le ore contate su di un altro quadrante, senza più luce. Ricordo degli ultimi giorni il respiro fetale, la raccolta delle ossa nella forma della carne alla prima luce e gli ultimi istanti ceduti alla resa, l'abbandono di ogni contesa, il rifiutò di ogni offerta ulteriore di vita. Così ci siamo detti più nulla, vietato agli sguardi l'accesso, ma più nulla ci sarebbe stato da dire, solo il silenzio era degna parola nell'agone del tuo lento morire.
Id: 47130 Data: 11/02/2018 11:01:42
*
Mirella (acrostico)
Mi ritrovo con gli anni vissuti il senso forte della nostalgia, ricordare mi è di struggimento e gioia; ma un impeto ribelle contro il tempo dentro avverto: lascio alle mie spalle la bellezza di sogni inavverati, arde in me un desiderio mai sopito.
Id: 46984 Data: 04/02/2018 15:10:09
*
Anni
Che cosa è cambiato in me nel tempo? Mi vedo come una foto sul muro: Cade l'intonaco, si deteriora l'immagine, Eppure tutto sembra ancora Il disabitato d'un'attesa.
Id: 46920 Data: 31/01/2018 17:42:07
*
Laura
a Laura T. Hai la bellezza del germoglio, del soffio Che precede la parola, dello sguardo Che carezza una foto o l’oggetto Divenuto caro alla memoria Del cuore. Hai la potenza del seme Sepolto, della fedeltà che ama L’attesa dell’ora o di abitare Il luogo dove sempre accade l’Amore, La preghiera della luce Che non si arrende alla notte E dell’inverno già coglie il presagio Nel canto degli uccelli il mattino. Poesia nella carne e sulle labbra Sei incanto e fioritura di versi.
Id: 46709 Data: 21/01/2018 14:00:19
*
Non l’ho guardato
Non l’ho guardato, volsi lo sguardo dove le spalle non hanno memoria e la trama fitta dei piaceri è rupe alla fragilità di ogni istante. In agguato vi è l’ombra della quiete che sveste la vita dei suoi inganni e delle sue illusioni. Un ritmo anomalo interrompe il silenzio e la solitudine delle stelle.
Id: 46687 Data: 20/01/2018 20:09:26
*
Pausa pranzo
Posti di fronte ad un bicchiere vuoto Ci svelammo discordi nell'interpretazione La distanza degli occhi dal tavolo Schermava la memoria dentro il vetro. Eravamo negli attimi più importanti Che un pranzo offra ai commensali Ovvero la convivialità della parola; Fino a che non ti vidi nella spalla nuda E immaginai il décolleté del tacco undici: L'evidenza dei sensi mi tolse Fiato e pensiero.
Id: 46635 Data: 19/01/2018 06:57:08
*
Improvvisa Notte - a Danila -
Avevamo posto al giorno Un punto a capo E al nostro essere Fratello e sorella Un tenero arrivederci Al ritorno dell'alba.
Ignoravano la crudeltà di quella notte Che pose fine alla tua vita Con un punto e basta.
Così ora m'è amaro ogni giorno E l'alba ha il sapore del fiele.
Dov'è la luce se il buio m'inghiotte, Dov'è la luce se il buio toglie la vita E rende un grido disperato Ogni amore?
Fratello mio...
Id: 46619 Data: 18/01/2018 17:01:37
*
Amina o del canto nuovo
ad Amina Narimi Amina cammina col Vangelo tra le dita Sfogliando di Gesù ogni fiato Fino alle ginocchia sulla croce Percosse con la canna dell’amore. Ella si fa quiete per il Signore, Compagna delle donne sulla strada; Amiche di stupore dopo il sepolcro Vuoto, diventa loro grembo Di un canto nuovo. Lei si fa capace di morire Nel nulla del respiro oltre la sera Quando la notte nuda si fa cruda Del dolore di ogni chiodo confitto nella carne Che ogni anima amante porta ad ogni passo Fino all’ombra del silenzio delle labbra chiuse Serrate in un grido di dolore Per l’amato non più Fiore Solo marmo freddo tra le mani.
Id: 46595 Data: 16/01/2018 23:14:53
*
per chi suona la campagna
vieni qui, disaminiamo insieme la teoria polluttoria dello scrivente il suo onanismo mentale e verbale la sua personale via lattea il frammisto di accuse e di giudizi. Io mi sfizio della mia ignoranza e presto l'incoltura ad un vocabolario soggettivo oscillante tra un intuito di culo e una debacle che suona a disfatta tuttavia, rassegnamoci: non sapremo mai per chi suona la campagna.
Id: 46530 Data: 14/01/2018 19:23:47
*
Pruriti
Chissà se ancora avremo la saggezza di tornare a leggere le pagine della Storia, non solo quelle scritte nei libri, ma pure quelle che sono state scritte nei diari di vita e prima ancora sulla carne, impresse nella memoria con l'acido del dolore e spesso il fuoco dell'anniemtamento; ma la saggezza non è una donna di facile costumi né un gigolò per nostalgiche signore: è una fitta di follia lungo i fianchi che muove il passo verso un'utopia e non ha pruriti di rivedere già domani la tragedia dei giorni vissuti appena ieri.
Id: 46406 Data: 10/01/2018 14:16:13
*
Omaggio alla Lusin e al nostro disaccordo sul tema
Ah, ma la poesia mica è umile! Sì, così ama apparire: come un fiore Di campo, che presto appassisce;
Ma nel desiderio che lascia mai sfiorisce E nel ricordo di lei l'anima tua languisce.
Quando ha mistico l'atteggio Più sincero il suo fraseggio, Lei che mira rimanere in eterno Paradiso della lingua e mai inferno.
Id: 46374 Data: 09/01/2018 11:35:05
*
Un ricordo
Lui abitava nella nostra immaginazione in una via che odorava di mistero, eravamo ancora adolescenti alla ricerca continua dello stupore. Oggi, ricordo, era un maestro e non altro, non oltre; ma per noi era allora la vita segreta degli spiriti.
Id: 46150 Data: 03/01/2018 06:51:26
*
Vedi come ci s’innamora di un poeta?
a Laura T. Vedi come ci s’innamora di un poeta? Egli nutre l’"infante" che non sa dire E lo conduce dove si schiude lo stupore Inaccessibile fino alla sua parola Che in quei suoi versi Fiorisce col profumo d’infinito. Ora sai perché ci s’innamora di un poeta.
Id: 46126 Data: 02/01/2018 11:53:29
*
Quel cielo che era grembo a Natale
Riesumi un abete dismesso Per questo Natale, un albero finto Lasciato in cantina l’anno passato In attesa di mandarlo a discarica Con gli altri rifiuti ritenuti ingombranti. L’hai appena addobbato a vetrina, Giusto perché la vicina non dica Che la casa è spoglia senza l’abete E non c’entra la questione di fede, Poi anche per i figli che tornano a casa È bello trovare a Natale dei segni; Così hai ceduto al consiglio, ti rassegni Ad avere per casa l’ingombro sui rami E sciami di auguri che sembrano cirri Di giorni che presto volgono al triste Lo sguardo che per sempre ha smarrito Quel cielo che era grembo a Natale.
Id: 45790 Data: 18/12/2017 09:37:20
*
Ti chiedi la ragione di una parola
a Giulia, per il suo modo di amare la Poesia Ti chiedi la ragione di una parola La cucitura che la lega ad un’altra Il senso delle frasi lavorate a verso La tessitura che ne adombra il segno: Ma dalla terra dove nasce il mio lamento Non vi sono germogli profumati; spine e rovi Ruvide al palato, non un calice di vino per bicchiere.
Id: 45622 Data: 11/12/2017 20:46:51
*
Il giorno in cui io nacqui fu un giorno
Il giorno in cui io nacqui fu un giorno di muri e di freddo, pareti al sapore di casa in un letto che sapeva di atti e di ossa. Sempre freddi sono i giorni gemelli negli anni, mutano la forma ed il colore alla pelle, dallo specchio dell’età migliore ciò che non torna è simile a ieri.
Id: 45574 Data: 09/12/2017 11:57:39
*
Hanno contato i peli al morto
Hanno contato i peli al morto, Ma lui non pareva avvedersene Restava immobile lì dove L’aveva posto il fato. Anche lo sguardo dei presenti Sembrava non lo riguardasse Seppure a tutti fosse stata nota La sua vanità: rimaneva freddo Con un impassibile rigido rigore, Né l’andirivieni delle lacrime Al pianto con al seguito le grida Gli smuoveva ciglio; solo le mani Austere erano ferme - ma oranti - Smarritesi in un supplice silenzio.
Id: 45412 Data: 01/12/2017 16:16:01
*
Come posso negarti l’esistenza di Dio
a Mariella, incontrata per caso, in una domenica "qualunque" Come posso negarti l’esistenza di Dio Se dopo averla incontrata - un’anima - Piena della Sua grazia Ha trasfigurato la mia Gravata di pesi, tra colpa e peccato, Donandole nuovo lo sguardo, Un’atmosfera interiore assorbente Ogni esterno furore, E mutare Due commesse di una libreria In sorelle, figlie Di uno stesso Ideale.
Id: 45324 Data: 26/11/2017 14:22:06
*
Un sorriso negli occhi
Ho qualcosa da portarti in dono Ed è il mio tempo, Che pure non ci appartiene.
Qui nei cortili la vita resta uguale Negli anni che passano, Poiché sono prive di mutamento Tutte le apparenze di un medesimo Respiro. Parlano ancora i morti e i vivi Attendono a morire Solo tra le pieghe notturne dei giorni.
Lascia che io non ti rechi alcuna Parola per oggi, incontrami Nel silenzio che sconvolge l'olfatto; Siamo in due, Ma potremmo essere ancora di meno E a ferirci basta un sorriso negli occhi.
Id: 45172 Data: 18/11/2017 09:47:54
*
Sapevamo di noi
Sapevamo di noi; Sapevano di noi I nostri giovani corpi nell'attesa Che le ore colmassero la distanza Tra il desiderio e la carne Che amava possedersi Nel possesso dell'altro.
Mai avremmo allora chiesto una salvezza Fuori di quell'acqua Che ci bagnava Cuori e gole Pieni Di quel sapore di noi.
Id: 45126 Data: 16/11/2017 07:00:33
*
Frammenti di una storia infame
L'errore della distanza Mutò il suo corpo in orrore,
L'altro divenne il dissimile Nell'ideologia della falsificazione.
Id: 44910 Data: 03/11/2017 17:48:41
*
Silenzi
A volte mi riesce di parlarti O di scriverti in versi un sentimento, Ma poi ti nascondo i miei rovesci, I luoghi dove l’anima è in tormento.
Così trascorrono assieme i nostri anni, Le trame intrecciate di due vite, Tenendo segreti i nostri affanni, Mostrando solo il tralcio e non la vite.
Id: 44845 Data: 30/10/2017 05:34:21
*
Estemporanea
Si vive Con il rito quotidiano delle assenze e dei ritorni Per la cena. Il tempo della giovinezza è un tempo assurdo Si cala nello stampo dove il mito Si presta a forma della vita. Solo l’ansia di chi aspetta Permette la discesa all’orizzonte E ne rimpicciolisce la portata. Aspetto uno squillo al cellulare Oppure un messaggio su whatsapp Giusto quanto basta Per dimenticare che Ancora un giorno Non vedrà il suo domani.
Id: 44770 Data: 24/10/2017 20:39:31
*
Chi ama è...
Chi ama è amore solo se è nudo amante ovvero se nulla ha da offrire all’amato se non la propria solitudine e un cuore cavo e accogliente per la solitudine dell’altro da sé;
perché questo è il mistero e la nudità degli amanti: amano spinti da solitudini simili tra loro, amano nel mistero di non essere l’uno per l’altra - di non essere loro - l’Amore.
Id: 43142 Data: 11/06/2017 18:31:35
*
10 aprile
a mio padre È in questa luce vivida del sole Che colora di memoria queste case, Palazzoni della nostra periferia, La memoria di ciò che sono; e sono Perché un giorno anche tu fosti stato. Allora mi addoloro nel ricordo che tesse Oggi questa rievocazione di te.
Id: 42330 Data: 10/04/2017 10:28:58
*
Natale
Vedi come gli angeli scendono per l’annuncio E come le stagioni spieghino il Natale Tutto s’illumina in un cielo terso E già nel grembo dell’inverno Fiorisce primavera; così è il Natale: Nascita di Dio nel cuore della Notte, Non Origine ma Evento E tu allora puoi così riscoprirti Gravido del respiro dell'Altro, Segno ed icona di ogni altro.
Id: 40697 Data: 23/12/2016 14:10:58
*
Natalie di Melbourne
a Klara, per il suo esserci Guarda le sue mani, ti afferra la loro particolare deformazione tra l’artrite della vecchiaia e lo smarrimento estatico della libertà: Alla musica ha concesso se stessa e senza più ritorno; ora rapita sopra quei tasti danza come l’aria che s’invola dalla finestra angusta di una cella e ritorna sulla terraferma in una danza di assoluta bellezza.
Id: 40248 Data: 15/11/2016 15:48:05
*
Dolce Natale (la strage degli innocenti)
A che cosa paragonerò La condizione di quel Bambino Nella Notte in cui il Natale avviene Se ogni dolcezza si è nascosta Così da apparire la grande assente? Non sono fiori gli aliti animali Né la paglia seta sulla pelle, Così credo che l’inospitalità Rivolta alla propria madre nel parto Non sia olio alla memoria della carne. A che cosa paragonerò dunque La condizione di quel Bambino Nella Notte in cui il Natale avviene? Non partono magi dietro la rotta Dei migranti, né una cometa Si fermerà su quel marmo di mare, Non ci saranno carni alla memoria E manco occhi che ricorderanno, Né angeli del Cielo ad intonare Canti alla gioia: non vi è dolcezza Nel Natale ma annuncio di Passione, Il prezzo di un riscatto immeritato.
Id: 35423 Data: 19/12/2015 16:32:26
*
Per ritrovarti in umide rive
È ragionevole pensarti ora Nella tua casa e con la pelle Resa sottile dall'amore, mentre Ti vesti del bianco pudore d’una Sposa intenta a tessere l’attesa Col rosso sottile del desiderio. Da fuori, la ringhiera del balcone Si vede adorna di vasi fioriti: I semi li hai piantati tu Nell'incerto dell'inverno, lasciando All'incarnato delle gambe La flessione di chi si prende cura Di ogni più piccola vita. Adesso Ho altro in mente di te: Una rosa e due vele ricurve Gonfie del vento di passione Che sospingono al largo La voglia di naufragio Per ritrovarti in umide rive Che mi bagnino di te.
Id: 33463 Data: 06/07/2015 15:47:06
*
Carla e gli altri
Narratori dell'indicibile, fusi in un unico corpo diventato carne di parola incisa sulla pelle con l’oralità di voci e gesti; ma è nei luoghi deserti del proscenio, nel palco vuoto dopo la tempesta che recitano ancora le vostre ombre, segno della vostra grandezza d'arte e della passione luminosa con cui vi pronunciate - voci prestate ai muti di ogni memoria che non trova requie.
Id: 32962 Data: 08/06/2015 12:11:22
*
Il Natale di Amina
(da una suggestione di 'Io ti starei in pancia' della poetessa Narimi) Sei entrata dentro la pancia degli alberi per prendere con le forme della danza le posizioni delle dita nel fetale primordiale della luce, le mani tese a toccare dall’interno il grembo per sentire come mutano le voci quando fuori soffia con il fiato dentro il nulla il primo pianto della vita, immaginando il rapimento di una stella alla traiettoria di un destino. Così ritorni provocando un nuovo suono, un nuovo accordo per il canto di Natale e quando ancora spogli sono i rami al suo risveglio una madre già si annienta con i passi nel dolore e a piedi nudi sopra il coro delle foglie camminerai con la veste pellegrina di una sposa verso il legno di una casa costruita con i pali di una croce.
Id: 29441 Data: 22/12/2014 19:08:41
*
Nuda Antonia e ardente amante
Poi, alla fine, prima che mi porterà via la morte, ciò che avrò amato dei nostri orgasmi sarà stato il tuo sudore. Inebriato il passo al fiato amante, per corte dell'amore vissi felice, ché mute labbra rendesti alla mia voce sospinta in gola all'estasi di gioia con altre labbra tue, più ardenti e audaci.
Id: 28341 Data: 30/10/2014 15:56:51
*
golfo di limpida trasparenza e serti approdi
golfo di limpida trasparenza e serti approdi cingesti con risacche di bianca schiuma l’umido terrigno e di annunci d’albe ridestavi i sensi coi fondali segni che gl'immersi affidi di arcane carni navigavi allo sconquasso e scosse di prua alla nave in vista il mondo velavi con rive di gocce alle labbra offese di te assetate avide ancora dell’umido rinnovi in me il brivido degli urti e delle sinuose onde che il desiderio al varo mosse.
Id: 27694 Data: 29/09/2014 15:23:49
*
Musa
Tra le pareti del sogno nel punto più profondo delle acque mi rapiva la carezza di una parola, quel vieni atteso pronunciato nel silenzio che sospende il tempo figlio e padre di ogni morte.
Si bagnavano le ciglia delle rive, offerte schiuse di pelle irrorata dai colpi di una lingua innocente perdutasi nel canto di passione, smarrita dai tocchi di carezze accorte, lingua per il sogno che al desiderio apriva un varco al suo passo dolce e forte. E fu in quel sogno che si consumò l'amplesso nell'ora in cui si formavano le stelle di due parole con opposte desinenze e di anime e radici gemelle.
Id: 26229 Data: 21/06/2014 09:15:44
*
Uno squarcio nel cuore
La poesia è uno squarcio nel cuore che non concede tregua, come l'amore; e non possiede metro. Mi sono bagnato di te Nelle acque violente dell’amore Quando la pelle mette sotto scacco Ogni idea che non sia animale. Ho sentito forte urlare la passione Il suono della voce chiamare la mia carne; Mi sono arreso alla deriva delle acque Navigando un fiume che mi appartiene: Limacciosa come le sue acque Vi ho ritrovato dentro la mia anima Pura come una prostituta ritornata vergine Per quell’amore stillato dai tuoi occhi Vòlti al cielo.
Id: 22872 Data: 28/10/2013 12:24:17
*
Puramente erotica
se io potessi entrare dentro di te posarmi sul fondale dell’origine suggere sul bordo levigato delle labbra il miele stillato che fiotti come lava incandescente sulla pelle mia che brucia al desiderio ogni resistenza e cerca la fessura, quel passaggio di luce nella carne… allora dammi da bere quella solitudine
che liquefà ogni candore in nettare ardente di passione, miele bianco che fuoriesce dal tuo corpo e disseta le mie labbra arse dalla sete di un piacere scabro per essere felice.
Id: 22317 Data: 19/09/2013 17:55:11
*
Sulla bocca consunta dai baci
È stato bello amarsi nascosti nell'ombra del silenzio che avvolge le case vegliate dalle stelle di un cielo felice degli amori notturni.
Sono gli amplessi del cuore quando sopraggiunge la quiete sulla bocca consunta dai baci.
Id: 22247 Data: 14/09/2013 13:24:50
*
La solitudine di Adamo - bozzetto -
Come un angelo mi hai toccato la spalla Ridestandomi dal sonno dove riparava il cuore Con la bocca dischiusa a respiro. Mi hai portato in “visione” al Giorno di Adamo L’attesa del plasmarsi di Eva tra le mani di Dio Nel dono umanizzato dell’Amore. Ho ascoltato il Silenzio Fuori del Tempo Il lamento di Adamo nella Prima Solitudine - Lamento di gioia per la Sposa Promessa. Mi hai guidato nell’Abisso Interiore Dove preme la Parola al Nascere Mi hai svelato il Tuo Volto Trafiggendomi gli occhi di Luce E coprendomi all’ombra di un’Ala Mi hai lasciato gravido di attese Fino al giorno del Cielo. Nel Paradiso le anime si scambieranno parole Nell’estasi reciproca della Comunicazione Come noi due nel casto raccontarci di ieri.
Id: 20907 Data: 12/06/2013 10:06:06
*
Obesa
Io non sono una di quelle che ha studiato, però lavorando dietro ad un bancone qualche fuga di notizie l'ho imparata. Ora in giro c'è chi dice che non esiste Dio e mi starebbe pure bene se non ci fosse però di mezzo il girovita per cui se fossimo solo carne e niente anima - come dicono i materialisti quando vengono a mangiarsi un hot dog - io sarei fregata, perché una ragazza obesa chi vorrebbe amarla?
Id: 20757 Data: 31/05/2013 22:18:51
*
Lettera a Sofia
Così ti scrivo, Sofia, Da quest’isola di fuoco, Con i lenti passi Che a poco a poco Mi conducono verso di te, Lume fioco; mi conducono Al fantasma della tua presenza, Ché di te non possiedo che l’idea Che la mente di desiderio infiamma E della tua assenza Avverto È ingordo il dramma. Così ti scrivo, Sofia, Commosso dalla tua verità Fino al pianto, Come si piange di piacere Tra i seni di un'amante Se più ardente È stato il fuoco d'estasi… Così ti scrivo, Sofia, Arso da quel desiderio, Arso E ancora brucio Finché rimango vivo.
Id: 20734 Data: 30/05/2013 11:29:10
*
Sotto il cielo di largo Anzani
Ci consegnarono a cuori di pietra e con sangue di dorso fummo costretti alla partenza verso una meta dall’apparenza definita che solo mascherava il ghigno del profitto. Come avremmo potuto chiuderci le bocche e quale acqua avrebbe dissetato i nostri figli? Troppi fratelli già vedemmo morti sotto il peso dell’iniqua miseria ignorando che ci erano stati tali. Incerti i passi nella nebbia che taceva
la trama futura delle nostre macerie, se in polvere d’ossa saremmo mai tornati in volo sopra i davanzali delle finestre chiuse che affacciavano le nostre vite sotto il cielo di largo Anzani.
Id: 19297 Data: 22/02/2013 00:34:44
*
Del Natale
La grande notte è passata,
tutto è silenzio.
Si riempiono di grano i granai,
di fieno i fienili;
l'Universo risuona d'ascolto
e di fuori è la stella che attende:
l'Inizio è già oltre il compiuto.
Id: 18111 Data: 14/12/2012 10:22:55
*
Falso del duecento
(frammento amoroso)
Di cotal bellezza ella parea che sulla terra mai donna apparve; negli occhi suoi il mio cuor disparve, come naufrago nella marea.
Id: 14210 Data: 19/04/2012 20:38:47
*
Donna di dolore
Io ho concepito un figlio, ho dato alla luce carni di uomo.
Non bella e non più giovanissima sono stata fecondata da seme di maschio e quanto mi amasse lo ignoro;
ma sono diventata una madre anch'io; ed ora il guanciale dove ogni giorno rimetto il mio capo è quasi soltanto dolore.
Id: 10122 Data: 21/09/2011 08:03:48
*
Verso i cinquanta
Quelle semplici cose d’ogni giorno che tessono la trama della vita, sfumano del senso il suo contorno e lasciano nell’anima smarrita il vago desiderio d’un ritorno a quell’incanto dell’età tradita: ché l’adolescenza è tempo adorno, ma pure una promessa trasgredita. Si chiude l’orizzonte nella mente all’oggi del racconto quotidiano che staglia sullo sfondo già incipiente l’età che avanza e non andrà lontano il futuro che brucia nel presente ogni chimera d’un tempo inumano.
Id: 9974 Data: 09/09/2011 11:05:00
*
Ad Anna Chiara
Sui tetti delle case e sul cortile S’affaccia con un volto sempre nuovo La mite solitudine della sera, Scorcio d’un’altra estate che a morire Andrà nel grembo gravido di settembre;
E dalla finestra aperta ora vedo Negli attimi di luce tra le ombre Questi anni passati troppo in fretta, Ora che intoni un canto maggiorenne Ed io con te; seppur mi chiedo
Perché un padre conoscerà l’inverno La fredda stagione che lo aspetta, Mentre il cuore vorrebbe dormire In un riposo che lo lasci indenne.
Id: 9820 Data: 29/08/2011 20:11:38
*
Lettera
Figlio, il tempo non è clemente con noi; perché ci separa come uno iato obbligato che lacera le vocali d'una stessa poesia.
Tu cerchi con forza il tuo oggi e affamato di vita attendi che in fretta ti raggiunga il domani; per me, solo mi aspetta la fatica di ritrovarmi tra le mani quel ch'è già stato dentro il mio ieri.
Ora quel che dovrei dirti preferisco tacerlo, ché non diventi il mio il gracchiare d'un corvo a impedire il volare d'un sogno;
poiché al destino di un figlio non appartiene il dolore di un padre.
Id: 9531 Data: 03/08/2011 17:44:04
*
Figlia(Dedicata)
Padre, come per ognuno accade ti ha rapito ciò che ancora fugge la ragione. Un’ala si è spezzata e il mio volare è incerto; in questa ripetuta assenza sosto e attendo l’epifania del dolore.
Id: 7060 Data: 05/02/2011 15:45:45
*
Natale
Ora che lieve è discesa la sera E i palazzi rivestiti di luci Narrano le vite dei mortali, Tu vaghi solitario in un Altrove Cercando di trovare una risposta Che ti sfugge man mano che prosegui.
Alzi lo sguardo e un pensiero insegui, Un vento delicato ti accarezza, Una Luce nel buio tu ora vedi:
È quella Notte che farà chiarezza.
Id: 6009 Data: 14/11/2010 13:03:47
*
Al Sacro Cuore di Gesù
Appeso al legno dalla dòtta ignoranza sfigurasti il tuo volto con l’impeto dell’Amore.
L’anima tua per noi attraversò la Notte, trasfigurandola in un’oscura luminosità.
Ora dal Costato trafitto ancora sgorga la Santa Sorgente, a cui attinge le proprie lacrime la nostra rinnovata maddalenitudine.
Id: 4463 Data: 11/06/2010 17:53:57
*
Signor poeta
Signor poeta Oggi è accaduta una cosa strana Ho trovato un suo verso per la strada Profumava di vita e di amore Ne ho sfogliato i petali Stillavano piccole gocce di dolore
Signor poeta Mi permetta di raccoglierne altri Con questi ci costruirò una zattera E finalmente lascerò questa terra d’Isolitudine
Signor poeta Non sia troppo severo però Non m'importa Se le parole saranno quelle Colte eleganti aristocratiche Oppure Semplici quotidiane povere
Signor poeta Continui a scrivere Intingendo la mente dentro il cuore E non abbia il timore di scartarne Di parole lasci solo quelle autentiche Saranno l’odorosa essenza Di uno splendido fiore
Id: 4058 Data: 21/04/2010 00:59:50
*
Natale
Ti vedo andare avanti con fatica, la luce spenta nei tuoi occhi stanchi, solo la notizia di quella notte antica ti cinge di speranza vita e fianchi. Ricordi quale fu la voce amica che recò l’annuncio: “gioia non manchi sulla terra! “ E l’Angelo ridica in questa Notte Santa: “neri e bianchi,
di ogni razza, censo e condizione, ogni creatura nasce perché Amore per propria Sua natura è Comunione”.
Così il Mistero dell’Incarnazione, riflesso luminoso del Suo Cuore, è già l’aurora della Redenzione.
Id: 3919 Data: 04/04/2010 13:23:52
*
24 gennaio 1944
Udisti nel muto grido la Sua Voce, l' Oscura Notte divenne un Abisso di Luce.
Resa feconda dall'Amore sul talamo nuziale del dolore diventasti madre di ogni Piaga. Madre mia altra Maria, nel seno del Padre la vita tua; ma tremore e pensar non oso la tua fedele intimità con lo Sposo!
Id: 3676 Data: 22/02/2010 20:44:53
*
Com’è bella signorina (parole per gioco)
Com’è bella signorina, sembra una stella mattutina che orienta il mio vagare in questa solitudine d’amore.
Mi s’illumina il suo viso all’apparire di un sorriso che le sboccia delicato sul suo cuore innamorato.
In questo mondo ignaro dove regna il rumore, dove tutto è amaro perché tutto è senza amore.
Rimanga qui vicino mia bella signorina, più dolce sarà il cammino più presto sarà mattina.
Id: 3660 Data: 20/02/2010 10:29:24
*
Ho visto (parole per gioco)
Ho visto attraversare la strada una strana verde rana che sembrava avesse fretta di arrivare sulla vetta di una casa biancorosa da dove usciva una sposa di bianco vestita di rosso partita e sai perché? Andava nella patria del tè.
Id: 3659 Data: 20/02/2010 10:23:44
*
C’era una volta…(filastrocca)
C’era una volta…
Un cappellaio matto un ciabattino distratto un sornione nero gatto un grande grigio ratto che viveva nel mio piatto la notte sotto il letto quando è festa sopra il tetto. Infine c’era una volta…
Ciò che ora non c’è più!
Id: 3583 Data: 11/02/2010 20:46:10
*
Il lunedì(filastrocca)
Stamattina la Regina se n’è andata di gran fretta a raccoglier la ruchetta e la fresca insalatina per il pranzo di zia Betta e di nonna Clementina.
Ritornata poi al castello, affacciato alla finestra, ha veduto suo fratello il Granduca di Minestra che le chiede a colazione un fumante minestrone. Alla nobile sovrana non rimane poverina che un’intera mattinata di lavori di cucina.
Id: 3582 Data: 11/02/2010 20:44:30
*
Filastrocca con le favole
Chi s’inchina alla Fata Turchina mentre cucina scarponi in cantina? Biancaneve e Pinocchio hanno male al ginocchio, il Gatto e la Volpe non hanno più colpe, la piccola Alice non sa quel che dice e il vecchio Geppetto già dorme nel letto!
Allora: chi s’inchina alla Fata Turchina mentre cucina scarponi in cantina?
Il dottor Mangiafuoco è uscito da poco, il Grillo Parlante è gioioso e sognante, Mastro Ciliegia ha qualcosa in valigia e i piccoli nani ritornan domani.
Allora: chi s’inchina alla Fata Turchina mentre cucina scarponi in cantina?
Id: 3581 Data: 11/02/2010 20:42:06
*
A Maria
Ti contemplo Maria sulle strade della mia miseria chinata, madre del tuo amato Figlio, sul fango che ricopre quest’uomo.
Ho le labbra d’amaro sapore di lacrime intrise di peccato che offuscano la speranza annebbiano la Luce, che si fece Reiezione.
Rimani come tenera mamma al mio fianco sfiancato fintantoché non s’acquieti nella lunga notte, l’affanno.
Id: 3580 Data: 11/02/2010 20:39:39
*
Ingenuità
Per come ti guardi allo specchio che già ti sembra di essere adulta in questa cultura fatta di niente dove tutto è oramai precipitato sul folle proscenio della vacuità.
Ricordati le tue madri che seppero guardare e sperare in ciò che per te è ormai nulla. La vita dà lezioni suo malgrado, conosce il finito.
Chiudi le ciglia e riposa.
Id: 3554 Data: 09/02/2010 20:29:09
*
Passione
Stabat Mater ai piedi del Golgota dolorosa e muta, orante icona della fede nuda.
Id: 3444 Data: 02/02/2010 16:58:25
*
Sabato Santo
Sabato Santo. Senza più il Verbo dov'è la Tua Parola?
Nel grido di dolore del tuo Figlio la creazione trova il suo riscatto, ma il Tuo silenzio...
Sabato Santo!
Si strugge nell'attesa la carezza di Maria, e nel Tuo mutismo anche l'ateo incontra il suo Dio.
Id: 3366 Data: 24/01/2010 13:48:01
*
Non dire a nessuno che scrivo poesie
Non dire a nessuno che scrivo poesie
non sono un uomo colto né erudito,
ho solo il vizio facile della penna al dito.
E poi non sono poeta: faccio poesia!
Che nella mia situazione economica
-basso monoreddito famiglia numerosa-
è (vogliamo essere buoni?) poco meno di un’eresia.
Non dire a nessuno che scrivo poesie
te l’ho detto: è solo un vizio!
C’è chi alza il gomito, chi gioca d’azzardo;
chi arriva alle Lettere sempre in ritardo,
e questo è il caso mio.
Ma che colpa ne ho io
se la sete di Bellezza
non si estingue e non distingue
l’autorizzato dal clandestino,
il laureato dal contadino?
Non dire a nessuno che scrivo poesie
te lo ripeto;
chiudi questo scabroso segreto nel cuore
e non temere:
la Bellezza è solo e soltanto un bel gioco d’Amore.
Id: 3338 Data: 22/01/2010 16:04:25
*
Kenosis di madre
(a Francesca) Nell'abbraccio amante dell'Amore al dolore, mi nacquero dentro mille piccoli frammenti di luce.
Id: 3337 Data: 22/01/2010 16:02:37
*
Ecce Homo
Non lamentarti dei tuoi dolori,
non affliggerti per i tuoi affanni,
sii onesto:
è ancora troppo alto il sole sulla collina del Gòlgota.
Id: 3329 Data: 21/01/2010 20:09:06
*
Redenzione
In un cielo di miriadi di stelle udii chiamare il mio nome, una domanda percuotere la Notte: « Dove sei? » Non seppi rispondere: nella nudità del mio mutismo non ritrovai più le parole, era perduta la via del ritorno.
Poi, il Cristo rispose per me: « Abbà, Padre! ».
Id: 3294 Data: 18/01/2010 13:39:27
*
Lalba
Ritornerò alla casa del Padre e ritornerò senza al collo il giogo dello schiavo, ma con il cuore gonfio di figlio;
vanterò, vanterò il mio credito di perdono e non per il mio essergli figlio, ma per il Suo essermi padre.
Id: 3275 Data: 17/01/2010 15:16:26
*
Semplice
Edera che si arrampica sui muri così è la vita, chiede poche cose e tra le pieghe dei suoi lati oscuri Amor bellezza sempre vi nascose.
Id: 3274 Data: 17/01/2010 15:11:34
*
Filigrana
Tua madre rubava poesie Le strappava all’asfalto
Erano i tempi del vuoto E la fame affamava i suoi giorni
Un verso Le uscì dalle sue frasi spoglie Tradì il sorriso Il suo viso Scavato Dalle tante notti insonni Passate a vegliare il suo sogno
Forse ha capito in ritardo Che cosa le stava accadendo Negli atri mentali Abitati Dalla visione di poche gocce d’affetto Che cadono Come pioggia di grazia sulla testa
Se non hai occhi per ascoltare Non capirai Che tua madre rubava poesie per te.
Id: 3273 Data: 17/01/2010 15:04:50
|