Tra perigliosi flutti nelle incerte acque
nel vento voci d'affanno, leste le dita
in su tiran le reti, sulle labbra muta preghiera.
Geme tenace il legno, si dibatte la chiglia,
cerca la Speme tra le creste barbagli e riflessi,
fedeli lampare o del mare effimere stelle.
Alta è la notte, lontana la riva,
eppur, tu libero sorridi, pescatore,
tuo complice è il mare, tua amica la luna.
Mille vigili occhi dalla costa ti veglian,
insonni finestre, distinti bagliori nel buio
pel borgo la rotta svelano breve e fidata.
L'alba d'invitta luce l'Oriente pervade,
di placido azzurro i foschi marosi,
tra le chiome le perle, saluta radiosa Anfitrite
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