Pubblicato il 05/07/2018 17:02:10
Pareti nude intorno e l’albero in giardino appare spoglio, i campi: brulli e neri. Non è questo il mattino dell’atteso ritorno. Non c’è profumo ancora di primavera nuova ma quel bozzolo fiducioso attende mentre un merlo già cova tra le siepi. Tutt’ora la rosa nuda esala solo spine. Invisibili le sue gemme. Rinvia ad altro tempo i prodigi indicibili che Natura regala e canterà lo storno e le miti formiche disposte in fila avanzeranno insieme spartendosi fatiche. Può nel suo breve giorno chieder giusto rimborso dell’orribile danno la pupa che alla schiusa non ha un’ala? Sarà truce l’inganno e non varia il trascorso! Ma vedrai un dolce raggio posarsi sui ridenti ligustri che offriranno bacche ai merli. Nei rosai rifiorenti ci sarà gioia a maggio. Esulto a beltà nuova dopo l’inverno mesto, alla vita che rinasce, al mistero che ci avvolge, a ogni gesto che in cuor speme rinnova.
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