Pubblicato il 29/06/2018 15:07:33
C’è l’acqua, c’è la pietra, e tu potresti sprofondare nei miei versi non salvando che una rondine corrotta: troppa luce squarcia l’ala, troppa luce squarcia il nero e lo redime. Prenderemo Roma con i nostri nervi curvi in cui collassa il cielo; non avremo che una voce malaticcia a rivelare ciò che tramano le sillabe: questa luce è lo starnuto di ogni angelo perverso.
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