Saluta con un vezzo da civetta
nel grigio azzurro ai margini dell'alba.
Avanza verso Sud, Pallade Atena
il passo svelto e un languido sorriso
perché lo spazio ceda al movimento.
Ora più vicina ora più lontana,
la canterina voce va occhieggiando,
sul dondolo dell'anima, alle Ondine.
Lastre lucide seguono il Levante,
la scia d'altri voli, borbottando,
sopra uno scoglio, siede immobile Ares
e verso Est scaglia lo sguardo flessuoso
come nostalgico avvoltoio che
col pensiero impugni il dardo del tempo.
Il mantello spiega Atena sulla spiaggia
pare che neve su Ninive cada!
Mentre percuote un'erotica scossa
la distesa salata e Ares ricorda
la calendula al lobo della Ninfa.
Poi lo schiaffo di Poseidon
li riporta ai loro ruoli
a tutti quei giochi e gioghi
da gueriglia tra fratelli!
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