Sam mi ha detto, ringrazio Dio ogni giorno
per essere vivo. Sono grato a Lui ogni giorno,
ha ribadito, per ciò che ho avuto: le milizie
non mi hanno preso, sono sopravvissuto
al viaggio nel deserto. Le torture dei libici
mi hanno piegato, allora volevo morire, ma poi
ho pensato a mia madre, ai fratelli e alle sorelle
che mi avevano mandato sin lì, ho pensato a loro
e ho pensato a Lui, e mi sono detto che dovevo
vivere e sono stato grato di non essere morto.
Sono stato felice quando la barca è partita,
non avevo paura di morire, solo il desiderio
di arrivare, mi ha spiegato Sam. La notte era
difficile, ma io pregavo e pregavo, e il giorno
spuntava sempre e io ero vivo, contavo le albe
che mancavano all'arrivo, che Lui sia ringraziato.
Poi ci hanno buttato in acqua, c'era una specie
di enorme ciambella e ci siamo appesi lì, ed io
ho pregato e pregato e un'altra nave è arrivata,
la Marina Italiana, grazie a Dio, così ce l'ho fatta.
Ce l'ho fatta, grazie a Dio, mi ha detto Sam, che vive
d'elemosina. Il racket l'ha messo a pietire centesimi
al supermercato sotto casa mia e lui ringrazia Dio
ogni giorno. Certo, gli manca la famiglia ma
- mi ha spiegato - al villaggio la vita era tremenda.
C'era luce elettrica solo un'ora al giorno e nel buio
accadeva di tutto. Le milizie rapivano e violentavano
e uccidevano e loro avevano sempre paura.
Ora sono potuti andare in città, a Niamey, grazie a Dio,
vivono in una baracca ma c'è tutto, hanno anche
il cellulare, così posso vederli, che Dio sia ringraziato.
Il Dio di Sam è incidentalmente lo stesso
che qui regna indisturbato da secoli e che pregano
anche quelli che l'avrebbero voluto intrappolato,
lui e la sua famiglia di poveracci neri, intrappolati,
grazie a Dio, poveri per sempre, rapiti, violentati
e ammazzati a casa loro, che Dio sia ringraziato.
Proprio lo stesso Dio che assiste sordo e muto
nei secoli dei secoli, come tutti gli altri Dei parenti,
alla rapina e all'omicidio di un continente intero.
Ma Sam ringrazia Dio e sorride, quell'uomo gentile
e pieno di grazia e io gli credo, penso che sia vero:
che la sua Fede abbia smosso la montagna dell'odio
e dell'indifferenza e l'abbia portato qui dove
è felice, "compared to the place I am from, yes,
I'm happier here, thanks God"*.
*) "rispetto al posto da cui vengo, sì, sono più felice qui, grazie a Dio"
**) questi versi nascono miscelando racconti di persone fuggite dal Niger, che è tra gli ultimi 10 stati nel mondo per PIL pro capite. Sono migranti economici, come si dice adesso, per lo più clandestini. Uno di loro si chiama effettivamente Sam e "lavora" al supermercato sotto casa mia, ma lui ormai è regolare e questa è solo in parte la sua storia.
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