Pubblicato il 07/06/2018 13:55:09
Il grande occhio del mattino dischiuso tra palpebre nubi, freddo occhio di ciclope che scruta il suo mondo: pianura ingrigita di fabbriche e brulli campi. Si leva un altro giorno di speranze e disinganni, di principio e fine, molti han trovato la pace irreversibile, meccanica dell'esistenza, che ingrana le sue ruote dentate con precisione d'orologio. A gruppi irriconoscibili nel genere gli operai s'avviano alle fabbriche sogguardati dall'occhio folgorante che dorerà i prati e brillerà nei rami rugiadosi e sugli asfalti a silenzioso scherno d'onnipotenza.
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