L' affilata nettezza con cui si avverte la necessità di un cambiamento
è lama fedele al fiato sul collo
della realtà asincopata.
Ma c'è un confine invalicabile, sospettoso di diffidenti dinamiche
per cui non si converga verso un vertice
se non in ultima analisi.
La storia ci ha insegnato forse l' irreparabile?
O procediamo a memoria d' ipotesi scontate?
Lungo l' illusione artificiale che non ci sia una soluzione
anche a problemi di livello galattico.
E noi siamo fermi a questo piccolo mondo
che come cane indifeso deperisce in una gabbia.
Il mio giardino ha il posto delle fragole incorporato
dove danneggio la siepe a cura di un cielo stellato
da decifrare di schiena sdraiato su superficie immacolata.
Per il resto passo le giornate a spasso col mio cane.
Se fossi all' avanguardia
l' aria del mattino la conserverei in un' ampolla
di fattura artigianale
per respirarla poi, poco prima di partire
per viaggi siderali.
La coerenza, rispettosa di un marchio di fabbrica,
cambia il suo modello in catena di montaggio.
La mia ignoranza mi preserva da scelte avventate?
O la natura barbara del dato di fatto mi condanna
a parlare da solo, in un angolo?
Oh, fossi la serenità fatta persona
non mi spaventerebbe la possibilità di soffrire ancora.
Ma la volontà non mi consola, tra le virgole e le palpebre
e continuo a scrivere senza alcun diritto.
E' costituzione del costrutto. Protesi all' apparato.
E poi morire avrà il suo significato!
La musica ha un senso comune d' ineluttabile variabile,
ad ognuno le sue coordinate.
Personalmente preferisco essere solo all' ascolto.
E poter scrivere ciò che voglio, sotto scacco.
Una durata senza tempo necessario per farne calcolo.
Poi dormire, evitando intromissioni di maleducate paranoie.
Cos' è più a modo di un sonno profondo!
Quando si dice dormiamoci sopra.
Il noi, se siamo in due, è una coppia di fatto, non farne parola,
mia coriandola.
Il mio contributo alla ragion di stato si limita
ad una rima sbaciata, caotica, in stato di coma programmato.
Fatti fummo come voti dei mercati.
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