Pubblicato il 20/07/2010 16:30:43
Il grembo prodigioso è delle madri. È vento stagionato La buona sorte che seguono di sera Nel traffico stordito Pensando al busto fiero Che le pesò immortali * Il grembo prodigioso È delta e causa eterna; Solo in coro al freddo Cenacolo si mostra Scaldando nei camini mille botti Tradito l’oste in pena * Ed è tensione e miele Il polso del comando. Angoscia da strappare Se antica, con l’indole s’intona Tiranna incomprensione * Il grembo prodigioso è culla di rimpatri. Di chi esiliato riconferma il tempo Fra ceri e marmi in prosa Riavuti come niente fianco e seme Stampati di sembianza * Visione d’impazienza È il ventre lievitato in cerchio all’ombra; E colmo al sole aspira Beandosi catena d’infinito Assolo marginale * Leviga lento Il grembo prodigioso; Come scultore vigile e imperfetto Scolpisce il labbro da confinare al seno Con l’anima a tribordo Sciupata al respiro nuovo
(alias Marina Minet )
5 marzo 09
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