Quello che rimane
Qualche cosa,
stria di zaffi ro dei giorni perduti,
sorrisi ieratici negli angeli di pietra, dai riti e agapi remoti.
Sempre ci sarà, riverbero opaco,
oro occulto che emerge…
Lei, la parola, suono di divinazioni, di epopee.
Levità che riecheggia
Visione ferma che si svela.
Cosa avrà da dire?
Canzone di gnomi potenti.
Aleggiare di uccelli che fuggono.
Mi darai un libro che fluisca verso il centro del cuore,
mi darai un libro che spinga l’esilio nelle sue braccia.
Tu, il Previdente,
verghi la sua scrittura.
Lo que queda
Algo,
halo de zafiro de los días perdidos,
sonrisas hieráticas de los ángeles de piedra,
de ritos y ágapes remotos.
Estará siempre, lumbre opaca,
oro oculto que emerge,
ella, la Palabra, plateado sonido,
oquedad que retumba,
visión descubierta y detenida
¿Qué ha de decir?
Canción de gnomos potentes,
aleteos de pájaros que huyen.
Me darás un libro que fluya hacia el centro del corazón.
Me darás un libro que empuje el exilio a la patria de sus brazos,
Tú, el Previdente
que dibujas su escritura...
Francesca Lo Bue
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