Pubblicato il 06/05/2018 22:19:53
Cosa mai non ho fatto per non somigliarti più di tanto nel sopore dell'arrocco livido. Inevitabile che ad invecchiare pensassi in vino prima che orco passandoti strappassi con artigli brandello di fegato sputando: mai somigliarti, a costo di masticarmi soma. Ho così provveduto a che tu rimanessi sulla poltrona fermo lì a studiarmi, frattanto che si tatuasse fronte mia vistosa di rughe; perchè a passare non è il tempo persistente ma il passo nel farsi più a tempo. E a tua immagine non volevo sognarti sì da non somigliarti strascicando di piedi.
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