Nella notte ampia e chiara
a te mi raccomando
fior di maggiociondolo.
Entra piccolo ramo guardingo
e portami fiori a grappolo.
Entra e raggiungimi nel sonno
nelle contrade dell’altro mondo.
Tu mi conosci bene.
C’eri quando a sbalzi crescevo
e ci sei ora che invecchio.
Sei l’unico che mai con me
ha mancato un appuntamento.
Ti guardo, tronco annoso.
Il tempo ha scurito il legno
ma non l’indole tua cortese.
Ora mi chiedo come
hai potuto vivere di niente.
Sei rimasto a guardia
di questo umile luogo
in faccia all’appennino ventilato
babbo adottivo di pettirossi
d’allodole e usignoli
poeti laureati in arrangiamento.
Io in giro nel mondo grande e poco
cercando forse il giusto e il vero,
torno rotta dal duro scontro
ad abbracciarti il fusto.
Non alla rosa dell’orto defunto
sei tornata, quasi in pianto,
ma all’oro del mio fiore esploso.
Che cosa chiedi e speri
se il mondo che tu invochi
sta lontano una stella
e la ragion di stato e di mercato
come un locomotore
lanciato a tutta forza
in polvere ti ha conciato?
O albero fiorito di coraggio
fiaccola d’una notte stupefatta
anima d’una senzapatria
isola nel mar della lontananza
fune di provvisorio salvataggio
al tuo fiore scriverò
svicolando svelta tra un sì e un no.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Annamaria Pambianchi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.