quando le regole le facevamo noi
erano calci di rigore le reti sulle strade
corse da scegliere a caso
come fosse grecale anche il fiato
un numero di passi a memoria
per non rimanere riserva
e l’appuntamento intorno alle quattro
vicino alle porte ricalcate
le centolire di una certa età
per un mondo a righe tatuate
e i punti segnati dopo cena
quando le ragazze
erano un gol da scommetterci un’entrata
sapevamo di posto numerato,
come la casa quando si è in tanti,
qualcosa simile alla messa
a pregare in mano ai santi
ma c’era il sole
a fermare il silenzio fuori la chiesa
e bastava per vivere come ieri
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