Con questo libro credo termini la trilogia dedicata dalla Gruber alla sua Heimat o più largamente all'Alto Adige.
Iniziata con Eredità e poi Tempesta approda a tempi più vicini, quelli dei bombaroli.
Ancora una volta l'autrice, assume il lodevole compito di spiegare, a noi che viviamo a sud della stretta di Salorno lo spirito, il sentire della sua gente.
L'architrave stavolta è la bipolarità o l'ambivalenza di questo sentire, sia attraverso la ricerca storica che attraverso la bella invenzione dei tre ragazzi e delle loro vite.
Bipolarità inevitabile fra le antiche appartenenze e la storia degli ultimi cento anni nell'Italia.
Illuminanti a questo proposito le interviste ad Eva Klotz e Walli Amplatz.
Dal lato storico credo sia una sorpresa apprendere sia dei depositi atomici diffusi che del ruolo moderatorio della SVP verso le sue ali estremistiche.
Non credo che quest'ultimo sia l'inganno del titolo!
Mancano, come è ovvio, le rivelazioni dei “segreti della guerra fredda”e dei ruoli verosimilmente giocati dagli USA e dall'URSS.
Poco pertinente la conclusione/intervista al professor Cacciari.
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