Osip Mandel'štam (1891-1938) Grande poeta ebreo russo, vive principalmente a Pietroburgo.
Finisce inevitabilmente, per il suo rifiuto all'omologazione, stritolato nell'inferno dei Gulag staliniani
L'edizione Adelphi, edizione 2012, presenta una raccolta di quattro racconti: Il rumore del tempo, Teodosia, Il francobollo egiziano, Quarta prosa.
I tratta di una prosa sorprendente rispetto alla letteratura classica.
L'autore procede per intuizioni tutte sue, che non seguono la consueta linearità del racconto con dissonanze, ovviamente a scapito della fluidità.
Mandel'štam scrive con cortocircuiti mentali imprevedibili che sconcertano. I salti temporali sono la normalità e la logicità è sincopata con andamenti sussultori.
Questo potrebbe essere comprensibile nelle poesie ma nella prosa è sicuramente complesso.
Ma allora perché leggere questo libro?
Non solo per conoscere una scrittura “alternativa” ma perché il terzo racconto “Il francobollo egiziano” è stupefacente.
Raramente capita di assistere, con buona pace del divorzio della traduzione, ad un caleidoscopio rutilante a velocità incredibili che lanciano altissime nel cielo giochi di parole fantasmagorici.
Ecco un esempio:
“Ho fretta di dire la verità assoluta. Non posso aspettare. La parola è come l'aspirina in polvere, lascia un gusto metallico in bocca.
L'olio di fegato di merluzzo è una miscela di incendi, di gialle mattine invernali e olio di balena: il sapore degli occhi strappati e spappolati, il sapore di un ribrezzo quasi estatico”.
Buona lettura!
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