Irina ha gli occhi lucidi,
guarda il suo grembo
che giorno dopo giorno
cresce nell’attesa di un figlio.
Scorrono le lacrime
lungo il suo volto pallido
di giovane emigrata,
di nostalgica sognatrice
che immaginava un futuro migliore
per lei e la sua famiglia.
Irina ha le mani tremanti,
carezza con amorevole cura
il suo tondo ventre
e attende ansimante il giorno
della nascita del suo pargolo.
Asciuga le lacrime
pensando alle parole
che dovrà usare
per raccontare a suo figlio
la triste verità.
Irina è in una stanza buia,
in compagnia della sua solitudine,
dei tanti pensieri raccolti
nella sua innocente esistenza.
Era tenero fiore,
pronto a schiudersi nella sua bellezza,
ma un’orco brutale
le ha strappato la verginità
e il desiderio di sentirsi donna
accanto all’uomo della sua vita.
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