Vagare ad occhi spenti nella notte
Intravvedendo dei crepitii di luce all’orizzonte
A occhi semi-chiusi son bagliori
che penetrano nei meandri della mente
Un grattacielo che io salgo e ad ogni piano
un numero di porte quasi infinito
Ne apro una a caso dove c’è frastuono
Rumore di metalli e lamenti d’uomo
Di scontro fra dei simili in fratricidio
Per controversie di terre o di denari
Richiudo e faccio passi avanti e
apro un’altra porta contro vento e
subito mi appaiono alte onde
da affrontare con zattera malferma
in mano a forze a noi immani
E ancora un’altra porta a curiosare
Silenziosa appare questa stanza
con musica di relax a meditare
sul corpo e i suoi suggerimenti
Spesso distratti e a noi inconsapevoli.
...e così di stanza in stanza innumerevoli universi
M’incuriosì qualora entrai in una buia stanza
sentire il sibilare di una frusta e
il relativo grido del godere a volto chino
L’universo sado-maso era in azione
Ricordi di una stanza dai colori strabilianti
come i sorrisi dei bambini emozionanti
Un rumore di altalene cigolanti e il prato
verde che li accoglieva all’atterraggio
Le stelle nascoste in cielo attendevano la notte
per far stringere al seno l’orsacchiotto
Son qui ancora perso nel grattacielo
a curiosare tra universi di ieri e del domani
perché nel mio che ogni giorno vivo
l’oggi si pone tra lo ieri che va al domani
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