Pensiero che incornici i miei giorni indifesi
ed in memorie scorri a ritroso nel tempo
a comparare presente e passato
a rimestare in quelle sinfonie d’erbe
di mattini gentili quando il petto esultava
in quell’aria lieta di maggio
anche se scorrevano nuvole silenti
o sotto tigli che di fragranza l’aria inondavano
sotto lo zucchero dei raggi del sole.
Adesso confondi il mio cuore ed il mio io
nell’alternanza di serenità e timori.
Alti e bassi di pioggia e sereno
m’inviano a ripercorrere un vago cammino
lasciandomi sospesa ed indecisa
come foglia altalenante al ramo
aspettando timorosa il colpo di vento.
Non so se il cielo rifulgerà chiarore
alla mia porta
o sarà la tempesta a sbiadirne l’azzurro
che in luce aspra e scura
scrosciando pianto sui teneri germogli
li porterà a marcire dentro la bocca del buio.
Grazia Denaro
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