Mi chiedo se mai ti chiamerò
La mano sul telefono che non prenderò
Mi piego al tuo pensiero, non piangerò
Trasudo gocce di stalattite
Scorre un velo d'acqua sulla parete
Piccole gocce d'acqua si infiltrano
E incidono una voragine, scalfita mano
Dalle volte di una cavità greca
Si cristallizza la ferita che mi acceca
Ardite gemme d'acqua pietrificate
Le mie labbra sulla pelle, affogate
Uno nell'altro in ogni direzione
Sul pavimento ad ogni attrazione
Amarti e ancora amarti
Se mai ti chiamerò.
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