DESIDERIO D'INFINITO
Non mi appartiene il tempo delle stelle
e nella finitezza mia,
contemplo il cielo.
Notti d'agosto lucenti,
miriadi di astri sopra di me.
Da questa morbida terra
verde di colline
osservo spazi dove tutto è chiaro,
ascolto il vento che porta fremiti.
Quel vento e quegli spazi
mi offrono un segnale,
mi dicono che un giorno
a loro mi ricongiungerò.
VOLTEGGIAVO
E penso a quando tu dicevi:
- Bello il passo che hai!
che forza e che armonia
trabocca dallo slancio!-
Penso alle tue parole,
al passo mio che amavi,
al volo nel tuo abbraccio.
Ora la terra brucia,
cammino sulle braci,
non volteggio più,
leggera incontro a te.
UN SOFFIO, UNA CAREZZA
Ho sentito l'angelo
passare sul mio viso
e tutto il corpo
ora ne è illuminato.
Pulsano tante vite
nel battito del cuore,
si affollano memorie
e fatti sconosciuti.
Lascio così quel corpo
nel letto
lì
disteso,
immobile nasconde
un celeste vivo fuoco.
Segue nella mia essenza
un cantico d'amore.
NOTTE DI FERRAGOSTO
In questa notte piena senza luna,
il cielo sfolgora e palpitano gli astri,
cantano insieme al cri cri dei grilli,
il suono ritmato è diffuso ovunque.
Io, sola nel buio, bramo la cadente stella,
aspetto di veder l'arco improvviso,
la luminosa traccia.
Esprimi un desiderio, viene detto,
in notti come questa può avverarsi.
Esprimi un desiderio, forse accadrà.
Vorrei averti accanto,
cercare con te nel firmamento.
Nell'abbraccio saranno mute le parole,
sarà pace e silenzio,
non chiederò più niente.
CANTO ALLA LUCE
Amo le giornate lunghe
come mai ho amato te,
amore mio.
Mi prende il desiderio
di un tempo che si allunghi,
di un giorno senza fine.
E voglio te, certo, sempre
mi prende il vorticoso amore,
poi guardo il sole
ed amo quel suo respiro grande,
la sua luce.
LA RONDINE
Ritmicamente
cade una goccia,
suona, rimbalza,
rotola dentro.
Vortice chiaro
dilava il cielo,
suonano intanto
garriti acuti.
La rondine va,
incide l'aria,
e l'attraversa.
Traccia di fuoco.
SOFFIO E LUCE
C'è qualcosa di rosso nella casa,
che gravida spinge da dentro.
C'è qualcosa che nasce
dal soffio a lungo racchiuso,
dalla luce compressa
fino al nero più nero.
Secoli d'ansia sono ormai lievitati,
chiamano e dicono “sii pronto”.
Qualcosa ora giunge, che era già stato,
nasce dal sacro grembo primordiale.
SONO IO IL TUO FIUME
Sono io il tuo fiume
che ti attraversa e lava
che prende le tue forme
ed aderisce a te.
Tu sempre ti sorprendi,
anche se lo sai bene
che questa meraviglia
si manifesta in noi.
Nel percorso senza soste,
nei suoi contini snodi
e curve
e risalite
noi ci troviamo sempre
in questo passo ardito.
CONSONANZE
La bimba dagli occhi ridenti
riappare.
Ha sciolto le trecce
ed avanza decisa.
Lei forte e sicura
nel suo sfavillante cristallo
dipana il filo di seta e tesse,
tesse con mani di fiaba
una storia.
La storia dell’uomo che legge,
dell’uomo che inventa un sorriso
mentre il filo si intreccia con gli altri.
Ed un soffio di vento leggero
passa fra le cose che tocca
ed un brivido libera il sasso
che assume la luce del cielo.
Tutto le vibra d’intorno
e lei, svelta, si muove nel canto.
MARIA, REGINA DI PACE
Cresce erba alla base del muro,
sotto la casa di Vicka.
Strada di campo fra povere case,
dove un'umanità pellegrina
si raccoglie.
Corpi fitti in attesa per ore
e c'è una luce che sfolgora
e ci unisce,
ci sostiene nella nostra debolezza.
Noi qui a Medjugorje
aspettiamo.
Vicka parlerà,
ci porterà il messaggio della Madre
per questi tempi oscuri.
Il Male domina e pare sterminato.
Ma erba verde e forte
nasce alla base del muro,
mentre la parola in tante lingue
si diffonde.
Diventa melodia,
seme di bene,
germe di pace.
INTERNO Per Franca
Mia sorella guarda il fuoco.
Prende le molle
e ogni tanto
lo attizza.
Chissà cosa pensa
mentre guarda l’incanto di fiamma.
La segue, la scruta, accomoda il ciocco,
fa salire scintille lungo il camino.
Io guardo lei che guarda il fuoco.
Antica vestale
con movimenti leggeri
segue quel rosso serpeggiare.
Inclina la testa, osserva la fiamma,
forse raduna le idee,
ripercorre i suoi sogni.
Qui, nel silenzio ipnotico,
si sfuma il tempo e perde ogni contorno.
Impera il fuoco soltanto,
il suo lieve crepitìo.
LA VOCE DELLA SIRENA
Per Antonella Natangelo
Dall'insondabile mare emergi,
arrivi con l'onda e porti il tuo canto.
Ecco la voce che ci conduce,
mentre il cuore assapora l'infinito.
I nostri piedi poggiano al suolo
ma ci libriamo nell'aria al tuo suono,
seguiamo ammaliati la lucente coda,
il suo guizzo, il mistero.
Come spruzza la coda di sirena!
Guardala, è rapida come un lampo.
Due corpi diversi in un essere solo
e si compie il suo destino nel canto.
È melodia che parla d'amore.
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