NEVE ROSSA
Il cielo è una cascata bianchissima
a cui abbeverarsi camminando
lungo gli argini assiderati
nell’attesa febbrile di una neve
che sarà scarsa e inutile.
Io ho una scorta di candele,
dolci provviste per la notte
accoccolata nell’incavo dei fossi
dove la primavera rotolerà pervinche
e ondate di primule, spennellando
i talloni scrostati dalle gelate.
Dici che il carminio perdura
sulle mie rime palpebrali
e sul mio zigomo sinistro:
è questo in fondo che di me ami da sempre
nel propagarsi dell’inverno intonso
-stanotte dovresti reggere questa fiamma
dovresti aspettare la neve
e pensarla rossa e durevole
come i versi che ti porgo
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