I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La formula del fiore
Oggi un tappeto d’astri e cicuta ha sorpreso i nostri piedi ciechi da dove vengono tutti questi fiori a ridosso della Statale nessuno l’avrebbe detto, dopo le gru e le febbri, nessuno ha pensato al meccanismo che regola i brandelli di prato sfuggiti a questo vuoto procedere per ipermercati e superstrade così vive l’uomo addomesticato così i vivi cadono nel sonno e i morti insorgono.
Id: 63885 Data: 28/08/2021 21:39:59
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Adolescenti
La visione conficcata nell’incavo della terra quando i ragazzi cadono dentro il verde ramificato di giugno e tutto il sapere che ancora non sanno di possedere li anima facendoli arrivare alle stelle
Id: 59759 Data: 09/08/2020 11:16:08
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Dopo il temporale
Dopo il temporale C’è un mattino che sembra sera un odore che viene dalle strade le robinie cadute, quell’odore non riesci a capire dove ti trovi se appeso a un ramo o dentro a una pozza profonda come i nostri silenzi. Ieri sera il cielo ha fatto sfracelli dal cavalcavia volavano travi, i negozi divelti, le ossa scagliate in aria come stelle impetuose, fantasmagoriche rifrazioni dal buio dove i morti si alleano ai tuberi, alle cervici dei fiori mentre noi li crediamo immobili.
Id: 59678 Data: 01/08/2020 18:30:41
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Il mattino è buio
Il mattino è buio e ferale stralunati i giacinti nel crudo di un gelo inaspettato ossa ricongiunte al sinistro delle case non sappiamo più che fare di questo tempo che esonda dal ventre infetto della metropoli saltiamo su un tram deserto oltre a noi solo la forza rupestre del vento che incide il silenzio
Id: 57157 Data: 02/03/2020 19:34:59
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Il pensiero di te
Il pensiero di te scaturisce in lenti cerchi d’erba e di margherite che ancora non sono ma che l’occhio precorre e la lingua assapora come un frutto aperto come una nube impigliata nei rami dei tassi stai appeso ai miei capelli prometti pioggia che stana le chiocciole porta a compimento il grano e tutto quello di cui voglio scrivere. .
Id: 56364 Data: 28/01/2020 12:16:10
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Interno senza nebbia
INTERNO SENZA NEBBIA La gente ride nei centri commerciali dove l’inverno non arriva mai la gente affranta sotto il peso del nulla dalla pompa di benzina lungo la Statale un’emorragia di corpi addestrati a spingere mi ci rivedo talvolta, e nella palla sfuggita di mano alla bambina maldestra e nella madre incerta tra i carrelli e la nebbia.
Id: 56320 Data: 25/01/2020 16:03:34
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Crepa
C’è una crepa millenaria nella mia testa dove s’insinuano indisturbati brattee fiorite e treni in corsa e il sambuco attecchisce sempre i neon bruciano come stelle. Fossi una cosa compatta e solida non avvertirei quella vertigine -la mente che ha concepito i fiori è la stessa che contempla dall’alto i crimini e la futile operosità dei vivi. Il pomeriggio della tigre “I granati”, Terra d’ulivi edizioni, Lecce, 2018
Id: 52288 Data: 17/02/2019 11:29:02
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Viaggio in treno
Scrivo il tuo nome col tè bollente col buio pesto di pieno inverno con la spalla trafitta, con la condensa bituminosa del treno in corsa. Dovunque mi giri panini lasciati a metà residui di fantasmi risucchiati dalla corrente oltre i finestrini discariche e nebbie ma il tuo nome lo porto aggrappato ai capelli come fosse una luminaria un reticolo di brina è croco di neve che abbaglia è bruciore illegale di piracanta nei grami giorni della merla. In Il pomeriggio della tigre “I granati”, Terra d’ulivi edizioni, Lecce, 2018
Id: 51729 Data: 03/01/2019 16:01:33
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In corsa
Il mondo non fermerà la sua corsa non per te, né per la donna coi lividi in faccia non ti attaccherà l’ossigeno la flebo, la voglia di rischiare non ci sarà il mondo a fine anno il bilancio lo farai nel tuo letto a due passi dalla tangenziale continuerai a cucinare i tuoi pasti e le tue paure a scovare foglie smisurate sotto cumuli di lattine i treni andranno sempre a Sud il mare sarà sempre lontanissimo i tuoi anni sempre più brevi come gli spazi fra le vertebre ma continuerai a riparare credenze a riempire valigie a stipare luce nelle fioriere e cos’altro potresti fare con queste due sole mani mentre il mondo corre e tu stai lì ferma a scrivere
Id: 48411 Data: 10/04/2018 19:25:57
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La piramide di Herzog
Oggi torno a Milano anche se la piramide di Herzog ha inghiottito la tua ringhiera e quei pomeriggi iniziali in cui ancora non sapevo di essere e tu mi preparavi un tè forte dal nome impronunciabile avevi tre tazze sbeccate di porcellana finissima ma noi eravamo in due poi c’era la notte che faceva il resto riempiva ogni cosa di nonsenso compiuto di senso assoluto
Id: 47785 Data: 09/03/2018 17:48:54
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Neve rossa
NEVE ROSSA Il cielo è una cascata bianchissima a cui abbeverarsi camminando lungo gli argini assiderati nell’attesa febbrile di una neve che sarà scarsa e inutile. Io ho una scorta di candele, dolci provviste per la notte accoccolata nell’incavo dei fossi dove la primavera rotolerà pervinche e ondate di primule, spennellando i talloni scrostati dalle gelate. Dici che il carminio perdura sulle mie rime palpebrali e sul mio zigomo sinistro: è questo in fondo che di me ami da sempre nel propagarsi dell’inverno intonso -stanotte dovresti reggere questa fiamma dovresti aspettare la neve e pensarla rossa e durevole come i versi che ti porgo
Id: 47673 Data: 04/03/2018 13:59:46
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Una ragazza che scrive poesie (in un bar del centro)
Una ragazza che scrive poesie La fiuti a distanza La riconosci dal tintinnio degli anelli Grandi cerchi di sole agli orecchi È mancina Anche se usa la mano destra Perché ha sempre qualcosa di insolito, un diverso modo di posizionarsi sul mondo farsi un sorriso fraseggiare l’autunno in sanscrito pescare tesori nell’ora di punta pensare al suono del tramonto. Lei si prende il tempo che vuole donare alle cose mute (il tavolo di formica la bottiglietta di plastica il tovagliolo appallottolato da ore) senza essere Cézanne, le riconduce a quella geometria arcana e semplice, dà loro quella cadenza di luce che le sottrae eternamente alla polvere.
Id: 47538 Data: 26/02/2018 17:16:08
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Genesi
Certe volte si fa così Scardinando le certezze più solide Spaccando in quattro parti il melograno Torcendo il collo del cigno. Non è necessario farsi il segno della croce Impallidire di colpo Temere di aver passato il segno Se si vuole riplasmare il creato Pasando attraverso il terzo occhio Bisogna che tutto passi davvero attraverso Si contamini e si fratturi Si scinda in mille frammenti La mano che li ricompone avrà sei dita E non baderà al rosso del sangue Che sarà viola Una mano molto ferma Con tutte le sue incertezze Una visione nitida alla guida Una mente libera Che non teme di potersi perdere. Anche se l’anima è per sua natura indefinibile la mia sa esattamente quale forma prendere.
Id: 46658 Data: 19/01/2018 19:14:02
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Nuda, con un libro in mano
NUDA CON UN LIBRO IN MANO Eccomi sto bussando alla tua porta nuda con un libro in mano è imbarazzante, lo so, è osceno il libro, intendo, con quella copertina di raso le pagine svolazzanti qualcuna già caduta a terra lo dirò all’editore non importa. Vengo avanti hai gli occhi fissi sul mio libro non leggi bene i caratteri è un libro scritto a mano ci sono pezzi di visceri incastrati in più punti l’inchiostro è sbavato forse perché un po’ ho pianto È un libro imperfetto e sgraziato, si sfalda appena lo tocchi odora di terra, e di muschi non ti insegna assolutamente nulla sicuramente non a montare una credenza aprire un blog in rete fare la conserva non ha un codice a barre non sarà mai in vendita è solo un groviglio di verità inconfessabili come l’anima. (poesia finalista al Premio Letterario "Il giardino di Babuk", ed. 2016)
Id: 46523 Data: 14/01/2018 16:31:03
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English Lesson
Queste parole che si muovono nel perimetro oppressivo dell’aula come alberi trapiantati nella notte. Altri parchi, altre foreste boreali contaminati da tentativi d’infrazione contro un silenzio di cava. Muovendomi a scatti come quel folle che strapazza gerani cerco la parte durevole di voi in attesa nei libri accatastati uso le pagine vuote dei dizionari i vostri pensieri irregolari per liberare la stella. Voglio solo portare qui dentro nel cerchio sconsacrato dei giorni il vento occidentale, la simmetria della tigre le parole della fame, l’etica non intermittente della luce.
Id: 46456 Data: 12/01/2018 10:45:46
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Silenzio
SILENZIO C'è chi è nato con la camicia, io sono rimasta nuda, scabra come uno scoglio d'Irlanda, scheletro d'uccello spolpato dal vento, sporgenza nell'occhio, spina che buca il fianco. Sto attraversando questa vita senza possedere nulla, generando figli, nutrendo uomini, levigando parole, ferocemente scorticata dall'amore, sempre scoperta e famelica, madre fino al midollo, eppure libera di vagabondare sulla terra in compagnia di me stessa. Assorbo tutte le tonalità del cielo, sono notte, giorno, alba, tramonto ma non somiglio a nessun elemento né giungerò mai a compimento perché lo so che non mi appartengo e il mio destino è tornare silenzio. (dalla mia raccolta poetica "Frammenti Viola" ed. 96, Rue de la Fontaine)
Id: 46417 Data: 10/01/2018 20:57:46
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Fuori stagione
Novembre si spoglia nudo dai rami alle sponde la gente si nasconde sotto ai giacconi di marca spinge per trovare posto mi rovescia addosso la rabbia il caffè amaro, una pioggia che m’insudicia le mani sbava l’inchiostro sui fogli. Non che io occupi molto spazio ma le parole per fortuna seguono altre regole come l’erba matta e le ortiche crescono anche fuori stagione fanno sempre come gli pare
Id: 45081 Data: 14/11/2017 10:17:10
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Odio
Che il mondo urli la sua rabbia mentre me ne sto a gambe incrociate a leggere tranquillamente quel che mi piace in questa silenziosa notte di giugno interrotta solo dal gracidio delle rane. Dovrei sputare un bel po’ di veleno provare almeno una punta di rancore ma vedo solo il grano verde che sale lungo l’argine del canale. E in quanto all’odio bruciante come un globo rovente tra le costole l’unico incendio che per ora qui dilaga sono infinite schiere di lucciole
Id: 40311 Data: 20/11/2016 11:16:12
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Le mie parole, adesso
Non dopo -tra un giorno un mese o tra vent’anni- non dentro a un letto in mezzo al deserto o tra le tue braccia ma qui, adesso, su un gradino incrostato di fango sotto una pioggia battente mentre il mondo si liquefa io sto scrivendo con una biro che non ha più inchiostro su un foglio inzuppato di acqua parole scrivo, e si cancellano come una qualunque cosa inutile solo che loro sì, loro a me servono sono il combustibile che muove ogni ingranaggio, della mia anima l’osso lucente e ultimo.
Id: 40255 Data: 15/11/2016 17:45:46
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