Pubblicato il 22/02/2018 14:00:23
Ondeggia l'acqua dalla solare luce poco illuminata. L'inverno tenta di baciarla soffiando adagio su quella superficie frastagliata. Osservo il mare d'inverno: all'imprevedibilità della vita m'aiuta a pensare. S'alza improvvisa come alta marea s'ingrossa e si ritrae scaraventandoti in situazioni inaspettate difficili da arenare. Cristallinità e lucentezza non si specchiano nel cielo facilmente. Mostrano ombre lunghe e corte da un faro illuminate: paiono voler scrutare gli abissi... diligentemente. Così io, nuoto nelle burrasche e nella quiete dell'anima cercando il riverbero d'una serena immagine che possa liberarsi dalle reti dei fondali. Viaggiare la lascio in cieli più azzurri come gabbiani che planano allontanandosi dalle furie d'un insopportabile salato sapore deglutito dagli ideali.
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