Pubblicato il 17/02/2018 16:32:53
L’ho scritto qui, tra le righe dell’anima e il tremolio della mano, o forse non è la mano a tremare...
Le parole restano ferme nei pensieri, lo conservo chiuso nella mia bocca Il tuo respiro, protesa verso il mio giorno stravagante di sospiri alla fine di questo sentiero che ci unisce.
Luce e tenebra il mio giuramento appartiene agli dei, il fulmine lo fissò sulla stele di muschio e muffa.
Arcano eco di rondini e pipistrelli ritornò indietro sulle labbra di marmo e non conobbe mai la risposta, invocava il sole, sarebbe morta senza cielo, le nuvole facevano l’amore con il vento e ridevano e piangevano precipitando nell’iride della mia preghiera diradarono la laguna, un fremito mi portò tra il bianco e nero dei blocchi di pietra a difendere l’ ultimo battito che ti concepì sorriso di bambina.
L’ ho scritto qui, all’ombra di una candela che trema ancora un respiro senza voce la luna svela. Dio fu il mio giuramento!
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