I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Dio fu il mio giuramento
L’ho scritto qui, tra le righe dell’anima e il tremolio della mano, o forse non è la mano a tremare...
Le parole restano ferme nei pensieri, lo conservo chiuso nella mia bocca Il tuo respiro, protesa verso il mio giorno stravagante di sospiri alla fine di questo sentiero che ci unisce.
Luce e tenebra il mio giuramento appartiene agli dei, il fulmine lo fissò sulla stele di muschio e muffa.
Arcano eco di rondini e pipistrelli ritornò indietro sulle labbra di marmo e non conobbe mai la risposta, invocava il sole, sarebbe morta senza cielo, le nuvole facevano l’amore con il vento e ridevano e piangevano precipitando nell’iride della mia preghiera diradarono la laguna, un fremito mi portò tra il bianco e nero dei blocchi di pietra a difendere l’ ultimo battito che ti concepì sorriso di bambina.
L’ ho scritto qui, all’ombra di una candela che trema ancora un respiro senza voce la luna svela. Dio fu il mio giuramento!
Id: 47311 Data: 17/02/2018 16:32:53
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Oblio e Sogno
Oblio di sensi, con tutta la mia poesia non riesco piú a raccontarmi, a raccontarti. Mi chiedi del come ma non te lo so dire perché ogni come è sangue che pulsa, cuore che corre. Rimango senza parole a cercare i punti vitali in cui l'amore sutura le ferite, occhi che non hanno piú bisogno di vedere, mani legate. Conserva la pelle il bruciore tra le pieghe altri sogni da sognare.
Id: 47288 Data: 16/02/2018 22:34:22
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Poesia dAmore
Poesia d'amore, incanta e serra lo sguardo.
Vedere un pò dopo la nebbia e non cercare più spranga l'accesso a certe creature che abitano le tenebre. Certo, il dolore resta. Le ferite ritornano sempre a bruciare quando è cattivo tempo. Ma vivere la luce non temo, leggera brezza, diviene sempre più armoniosa, libera di danzare nella foresta nelle notti di luna piena. Non pù prigioniera di segrete buie e fredde con una chiave in mano senza serratura, per dar posto al respiro di vita che ti dorme dentro e ti conduce.
Id: 47274 Data: 16/02/2018 16:40:51
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Radici
Dammi quelle radici affinchè io possa chiuderci il cuore dentro. Fammi essere quelle radici segrete e inviolate, svelami il mistero ascoso nei meandri di una foresta senza veli ove gridasti il suo nome vergine conficcato tra la roccia e la linfa che ti forgiò come mani possenti strette a strappare il dolore al centro del tuo coraggio, sul sentiero di una preghiera indù venisti a catturare il fuoco sotto la cenere rubato dal vento che ti portò sacro agli dei.
Id: 46103 Data: 01/01/2018 16:25:23
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Donna Salice
Traccerò crepe nei muri Fenderò la nebbia Squarcerò la notte Mi burlerò dell'Io e prenderò a pugni l'ego se necessario; scolpirò versi con i fulmini di Zeus, mi incarnerò in Medusa a pietrificare l'ipocrisia, spezzerò la guerra che maledice il sangue, risorgerò fenice dalle ceneri, ci sarò per te che sarai lì ad attendermi; amazzone della città perduta lì mi cercherai, onda genuflessa al suo mare e sempre ci sarà un raggio di sole ad irradiare la mia ombra lungo il cammino di velluto cremisi del mio, tuo peregrinare, sul crinale del suono bianco, lì mi troverai. Datemi un angolo di mare bagnato d'aurora e sarò felice!
Id: 40296 Data: 18/11/2016 19:37:02
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Ah gli uomini...
Ah gli uomini... sono attratti dalla sacralità della carne e dalla purezza dello spirito di una donna. Ah uomo... Segugio d'alto rango insegue l'odore e dá inizio alla danza; a caccia della preda proibita indossa vesti d'amore, debole al cuore della prescelta fin quando a possedere riesce quelle caste carni in preda ad una frenesia bavosa di lupo braccato e dopo il vello immacolato ad aver violato, alla croce si china reo confesso a chieder perdono all'amor tradito ché innocente fu il suo inganno, senza macchia, a ritrovare l'onor perduto. Pover'uomo,lungo fu il suo peregrinare, non seppe che ciò che fu perduto mai piú fu ritrovato e arida fu la solitudine cercata chè l'anima fu oramai violata.
Id: 40295 Data: 18/11/2016 19:35:39
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I tuoni fanno tanto rumore
Aveva avvertito come un tuono rimbalzarle contro il petto ansante Un'onda d'urto obliqua ai suoi pensieri Un arresto... poi la ripresa, incontestata poesia a frantumare i vetri del suo io assente. Non era una resa, ma un abbandono di sensi uguali. Solo, restavano lì, ancora una volta senz'armi a sorvegliare i domini dell'anima cullati dal cigolio dei ricordi -Verità o sogno - Non potevano più saperlo, - Timore del no - Questo li univa I tuoni fanno tanto rumore li puoi udire sempre, anche se i battenti sono chiusi Genni
Id: 39986 Data: 27/10/2016 23:16:58
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Spirito di poesia
Spirito di poesia, del prematuro tuo frutto ho mangiato, nei cunicoli reconditi dell'acerbo tuo vivere mi sono addentrata, all'intrico delle tue radici ho donato la mia linfa e ti ho ceduto la mia tremante penna. -Spirito di Poesia- A te ho reso la mia anima la mia affannosa corsa nell'oblio del tempo ad arrestare, colma del divino tuo soffio il mio peregrinare proseguo, l'agonia di righe sbiadite sottraggo all'acredine dei ricordi nel giorno più luminoso e più lungo la volta celeste a dilettare ho acceso un falò vecchie pagine di vita a bruciare, bagnate dalla rugiada magica di liriche d'amore celebrate tra il sacro e il profano, nell'unione mistica di cielo e terra nel seno del tuo fiore del Dio Sole ti sei impadronito. Genoveffa Morganella
Id: 39589 Data: 30/09/2016 22:05:04
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A mia figlia
Gemma di cuore, ogni dì l'eco del tuo flauto aleggia tra le pareti del mare, in frizzanti onde lanci il tuo grido la dea bianca a lusingare. Sorridente di lentiggini al sole al suono delle cornamuse agili riccioli striati d'aurora, danzano,sulla vernice del cielo frammenti di rosa diluiti in baci vischiosi illuminano la notte di ieri, di quando tu..ancora non eri nata. Seme di stella cadente nello schianto col sacro fuoco fecondato hai il mio ventre al confine tra due giorni nell'ora magica di un rito celtico il velo del tempo a sollevare tra realtà e delirio Ora qui -tu sei- a gioire i miei giorni Scintilla di poesia Faro della mia anima. Genni Morganella
Id: 39566 Data: 28/09/2016 23:00:47
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Un dì, di Dicembre
Prendi le sue mani ora, non cercare più le mie come in quel dì di dicembre quando senza saper chi fossi apristi il palmo della mia mano a versare nel suo incavo le tue lacrime, mentre mi accarezzavi trepido. Non mi conoscevi, ma piangevi. Prendi le sue mani ora, non cercare più le mie, come in quel dì di Dicembre, quando mi chiedesti di bere dalla mia stessa coppa il salato del tuo dolore a sentirne il sapore sulle labbra. Lascia che sia lei ora ad assaporare l'amaro sulle labbra prescelte un tempo che fu, io non esistevo e tu non mi conoscevi, ma mi cercasti senza scegliermi, con i miei occhi bagnati delle tue lacrime. Lì, in quel dì Dicembre ho avuto paura. Prendi le sue mani ora, non cercare più le mie non ti conoscevo e non è me che scegliesti. Forse lei non l'ha mai conosciuto quel fluido denso di disperazione sulle sue labbra invischiarsi con la lingua e scendere saliva sino alle viscere dell'anima dove il dolore prende a pugni e i lividi sanguinano, o forse, non lo riceve. Il vento freddo del nord ha spazzato via le foglie rosse d'amore, non ne resta che polvere e detriti di quel dì di Dicembre.
Id: 39526 Data: 26/09/2016 14:57:13
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Silenzio dellanima
Nel silenzio dei tuoi occhi ascolto il ruscello dell'anima che la musica del tuo cuore nell'iride del mare fa vibrare, l'arte da sapienti maestri appresa, la poesia a risvegliare. L'inchiostro delirante la pergamena ingiallita intride, di tortuosi amplessi. Da esoteriche allegorie occultato è l'ardore del desiderio del tuo fiato su di me. Al chiaro di luna l'innocenza delle gote tue hai donato, gocce di follia lungo la schiena tremano, connubio ancestrale tra le tenebre della terra e la luce delle stelle; sull'onda del cielo prende forma nella meraviglia di due volti dalla seduzione del dolore uniti da versi nell'essenza del marmo con latte di fico trascritti, dalla fiamma di una candela spenta soggiogati. Genni Morganella
Id: 39495 Data: 23/09/2016 18:37:39
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Assenza
E' una voragine che precipita silenziosa la tua assenza. Bisogna pur lanciarsi una volta, mi dicesti. L'ho fatto! Ancora scivolo piano lungo quelle pareti di terra e notte, tu non ci sei eppur ti vedo e nitido odo il tuo pianto al cospetto del mio ventre gravido di perdono. Non oso proferir parola chè troppo caduco fu il verbo, ondeggia il mio cuor al rumoreggio del maestrale, sorseggio il fragore degli alberi che mi riportano a quel dì dei campi di grano inebriati di labbra che si toccano cinti in una promessa d'amore e ancora una volta bramosia di quelle braccia raccolte intorno ai fianchi generosi di tenerezza a rimembrar quel che eravamo, quel che ora siamo. Io e te a ritrovar requie in questo pozzo di luce che ci attende l'uno accanto all'altra. Genni Morganella
Id: 39453 Data: 20/09/2016 21:39:06
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Bambini che ancor sognano
Arriva senza far rumore pioggia e cenere paure ignote a destare, a celare il segreto silenzio di vite strette al filo dell'incertezza, al sole legate da esili preghiere a destare l'umano ardire. Arriverà il mio affronto e poesia sarà a domare istitnti primordiali di lupi o uomini che ululano nei meandri dell'anima perduta. Finirà la guerra in una data al vento confidata. L'ira della corrente si placherà al limite della cascata. Guizzi di sorrisi accesi di fuoco basteranno a dissipare la bruma che adombra -L'Io Nascente- di bambini che ancor -Sognano- Genni Morganella
Id: 39450 Data: 20/09/2016 17:31:56
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Profumo di Donna
Ho stretto i pugni e serrato le parole tra le labbra assaporando l'amaro sulla lingua. Ho frantumato fra i denti il pianto in memorie reconditi imprigionato. Profumo di donna incalza, penetrare le narici, la tua mente confonde nel contatto cercato di dita voluttuose su per la schiena. Intrico di sensi si affolla nel respiro sanguigno di sorrisi complici, riverbero di giorni dimenticati. Guardiano del mio cuore tu solo hai saputo amarmi. Genni Morganella
Id: 39439 Data: 19/09/2016 23:54:43
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Il mio mare
Ti offro in dono il mio mare nato dal profondo abisso di un pianto antico dove un dì giacevi. Potrai affogare le tue lacrime sopra l'urlo profondo dell'onda che annega e ritornare sparviero sulla lama dell'orizzonte che ci ha tagliato il corpo in due, quando l'atomo inscindibile ci apparteneva e il fulmine ci ha squarciati iracondo di verità attesa. In me potrai rinascere sale sulla pelle chè mai un gemito fu perduto, trasudato o ingannato è restato invendicato, nell' attesa del bacio di morte sulle mie labbra che in te vivono, come quel bastone sacro che separò le acque e speranza diede a chi la fede mai aveva perduta. Ho raccolto una conchiglia, mi ha parlato di te sotto quelle vele immacolate che navigano il mio mare. Lo offro a te, il mio a-mare che in te muore, per ritornare a nascere fenice dei cieli e dea in terra.
Id: 39395 Data: 16/09/2016 16:53:20
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Poesia
La mia poesia Polvere di me tra le foglie scheggiate dal vento
Genni Morganella
Id: 35098 Data: 22/11/2015 18:27:20
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Vibrazioni di luce
Siamo vibrazioni di luce Rifratta nel prisma geometrico di un mirar di sguardi socchiusi Assorbita dal cuore Anche se lontana la primavera ritorna a contemplar boccioli distesi odorosi di lavanda e pioggia Il mio profumo nel tuo a confonderci Sotto il cielo di Novembre Genni Morganella
Id: 35097 Data: 22/11/2015 18:24:57
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Poesia,no ipocrisia
Solo poesia, incarnata nell'anima del suo viso. Turbamento, negli occhi e nel cuore. Non dà nome al tempo, l'aria è gravida della sua essenza e divora le viscere di un acuto silenzio. Amplesso vergine della rugiada sulla corolla tremolante di un fiore estirpato dal suo abbraccio, violenta il respiro cheto della luna. Osannata dai poeti, invoca la tempesta per un verso d'amore scolpito nell'ancestrale dimora di un soffio divino. Genni Morganella
Id: 34903 Data: 08/11/2015 20:01:28
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Maledettamente donna!
Cavalli selvaggi galoppano all'unisono con le pulsazioni del mio cuore. Avida respiro aria di fuoco e bevo acqua amaranto Nel seno del paradiso alle porte dell'inferno.Maledettamente Donna! Genni Morganella
Id: 34897 Data: 07/11/2015 22:25:52
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Per non dimenticare
E' un bisogno la tua assenza Ne ho fatto un giaciglio per addormentare i sogni Anche se la musica è mutata ancora odo la voce del cuore
E'un bisogno la tua assenza Ne ho fatto poesia senza metrica e senza rima a ricercare lo stesso suono - Assoluto - A diradare la fitta nebbia che invade i viali abbandonati da quel dì di morte Per non dimenticare, Per non dimenticarti! Genni Morganella
Id: 34896 Data: 07/11/2015 22:24:07
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Ho bisogno di silenzio
Ho bisogno di silenzio. Non chiedetemi perchè! Ora, mi accingo a chiudere i battenti della mia anima ad impedire al vento di foglia di cadere sulle pagine ingiallite in attesa della mia penna. Volteggiano già nei miei pensieri come danzatrici esperte ammaliando con uno sguardo il ritroso inchiostro mescolato al sangue bevuto da turgidi capezzoli quando di me non si leggevano ancora le cronache scritte con i toni pastello di sprovveduti sorrisi. Ho bisogno di silenzio, per scoprire che suono ha il peccato quando sono rannicchiata nell'incavo del suo petto. Non chiedetemi perchè! Genni Morganella
Id: 34886 Data: 06/11/2015 22:16:27
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Salsedine
Sull' acre salsedine alla pelle aderente, descrivi la notte accesa dalla luna rossa. Mani di velluto scivolano sul corpo ambrato tra i sospiri arditi dei flutti increspati dal supremo desio di avidi sensi. Sul tuo capo reclinato si schiude il volo delle libellule al cospetto dello sciabordio di onde lunari i lunghi capelli fluttuano mossi dal canto della viola che sulle labbra tue sorridenti arpeggia liriche giocose. L'anelito selvaggio arresta la sua irrefrenabile corsa sulla parentesi del cuore. Ombra sulla scia del vento libertino dalla stessa mia coppa sorseggi la bevanda ghiacciata che nel breve istante del lampo che precede il tuono cieco ha reso il tuo sguardo e trafitto ha la tua anima. Genni Morganella
Id: 34885 Data: 06/11/2015 22:08:19
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L’uomo dalle spalle larghe
Sarà la morte a chiudere gli occhi al tuo amoreleggero di nuvola,sole annegato nella luna.Cade la pioggiasull'uomo dalle spalle larghe.Ancora lo stesso fiore nel pugno stretto,ubriaco di fugaci sapori,di invisibili essenze senza nome.- Mai più mendace fu uomo -Più non rammentava,- Una rosa era nata dal filo spinato -Fili di sangue rappresoa ricucire la trama disfatta senza giustizia,ti vedrai con i capelli bianchiad ingoiare ruggine colata dalla rugiada.Era solo un fiore violentato da venti avversicaduto tra le tue braccia,- Uomo dalle spalle larghe - Solo la roccia osa amareun fiore selvatico di imponenti radici,chè conosce la sua forza. Sarà l'amore a chiudere gli occhi alla morte. Genni Morganella
Id: 34877 Data: 05/11/2015 23:00:20
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Come la marea
Ti alzerai come la mareacontro la rumorosa solitudine della lunastregata dalla magia dell'arcobalenoche il sole nero ammalia di seducenti riflessi,libero di dire ciò che è negato udire,celato dal fragore di onde ripiegatesul sadico soffioche le tue parole, smanioso,scaraventa sulla roccia rugosa. Nel grido della sabbia si dissolve l'incanto di una notte d'amore. Genni Morganella
Id: 34876 Data: 05/11/2015 22:48:22
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