Pubblicato il 09/02/2018 13:07:29
Le pietre tonde delle mura romane così lucide e levigate dalla terra di recente rimossa spiccano nel bianco calcestruzzo come sassi in un fiume dalle acque vitree e senza tempo. Le rampicanti avvolgono parzialmente queste tracce di tempio votivo e antiche terme dove un sole di giugno si riflette come sulle pietruzze dalle piscine di un tempo, - lo stesso di allora. Macerie di marmi e di granito in un avvallamento del terreno fanno pensare a un colonnato di cui non resta che un capitello sbrecciato; non c'è nient'altro fra le buche livellate e riportate all'incuria dell'aria dopo lo scavo. E questo luogo di silenzio, che fra i palazzi di vetro dei quartieri residenziali del centro fa chic e alza i prezzi degli appartamenti, è un'isola di eternità rimossa dal mito qui compenetrata, solitaria, indifferente a tutto quello che si svolge attorno con attività febbrile o sonnolenza domenicale, calcinata lentamente al giuoco degli anni per trionfare immutata, sparire e riapparire dalle macerie dell'effimero.
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