Con il rosario tra le mani
recita accorate orazioni,
credendo nel divin perdono,
senza dispiacere nel cuore.
Pentirsi, non veste l'anima,
implorando dimenticanze
per tutto il male esercitato,
senza biasimo nè pudore.
Perenne fonte d’amore,
nutre le strade degli esclusi,
poveri di soldi, ma ricchi
di virtù e vera umanità.
Una rara e fievole luce,
per un indifferente mondo
che, pur miseramente, assiste
alle afflizioni, senza pietà.
Mi chiedo: perdono divino?
Per rimediare all’indigenza
dello spirito, non v'è prezzo,
o alcuna somma da pagare.
Nessun giustifichi o cancelli,
con false preghiere, i disagi,
se, la sua fede professando,
il bene non si appresta a fare.
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