I SETTE VIZI CAPITALI (Mini silloge tematica)
1. SUPERBIA
Nell'immenso bagliore dell'ignoranza
godi dei miraggi di una falsa gloria,
respingi e sospingi nell'oblio le api
calpestando le operaie e i semplici fuchi.
Quanto sei pietosa e quanto buffa
seduta sul trono di carta dorata,
basta il vento della pura saggezza
per demolire quel tuo utopico regno.
Ti nutri delle lusinghe dei piccoli Giuda
che di nascosto,
al buio,
ti spezzano le ali.
2. ACCIDIA
Sia beato il dolce far niente
che s'accomoda intatto sul tuo divano,
accarezza le membra affaticate
così stanche e stufe di... respirare.
Ti desti all'alba odiando il sole
perché fa notare ogni marciume
e non intendi sprecare il tempo
per concimare di giorno un grande giardino.
Invecchi, ingrassi, conti i passi,
t'adagi sui sassi, eviti i gradassi,
non vedi il senso delle stagioni
che instancabili fuggono cambiando i colori.
Sia maledetto il letale far niente
che t'ha escluso dal Mondo,
impedendo di vivere!
3. LUSSURIA
Siete come burattini
appesi sui fili alle mie cosce,
avete perso ogni ragione
scivolando al buio nel caldo grembo.
Poveri e ricchi, mariti e figli,
donne sposate e remote zitelle,
scapoli d'oro e tante ninfette
- tutti schiavi del mio potere.
Sbavate, mai sazi, al solo pensiero
di giungere all'apogeo d'un lungo orgasmo,
v'avvinghiate negli spasmi come lombrichi
bagnati dalle gocce di fertile linfa.
Calpestate gli affetti per il puro godere
pagando le lucciole con lo sporco danaro,
svendete le anime alla fiera di Bacco
firmando un chirografo con il vostro seme.
Un giorno sotto il fango finirete
circondati soltanto dai gemiti del pianto.
4. IRA
Dagli occhi trasformati in lampi
nascono chimere di fuoco,
i loro agghiaccianti ruggiti
sconfiggono i neuroni del cervello.
Non accetta mai tregua
un vulcano intriso di rabbia,
come lava distrugge la vita
divorando i bruscoli del Bene.
Ergastolani diventano i sensi di colpa
imprigionati tra le sbarre della follia,
l'unico intento è la distruzione
anche al prezzo d'una sacra vita.
E verseranno lacrime gli Arcangeli di pietra
mentre della Terra rimarrà effimera cenere.
5. GOLA
Si sfondano gli abissi delle tue viscere
come quelle d'un predatore dopo un giorno di caccia,
distante dalla moderazione e da ogni buon gusto
ti trasformi di colpo in un'atavica bestia.
"Nutrirti" diventa l'unico pensiero
dell'esistenza scarsa di un altro valore
e non offri neanche una briciola del pane
ai barboni morenti al buio di stenti.
Sappi,
che anche Tu alla fine del viaggio
verrai gettato in pasto ai vermi.
6. INVIDIA
Oh, quanto ti logora la beltà altrui,
il successo non tuo e l'estranea gloria,
come un cobra attendi in agguato per ore
per distruggere la gioia e compiere la vendetta.
Sorridi in faccia tenendo un coltello
per affondarlo nel cuore di chi non se lo aspetta,
i tuoi versi e gesti son pieni di cianuro
che fuoriesce dai pori con una stretta di mano.
Miserabile Medusa - madre di vipere
meriti soltanto un immenso disprezzo,
la tua immagine è un ritratto di Dorian
coperto di pustole nella putrefazione.
Guardati allo specchio
e... dal terrore svanirai!
7. AVARIZIA
Veneri i diamanti
e il gelido platino
strisciando come un bruco
sulla corteccia del melo,
non conosci la misericordia
né la compassione,
col potere del cancro
stai decomponendo il corpo.
Ti droghi,
sniffando la fragranza dell'oro
che liquido scorre nelle tue vene,
verrai maledetta come il Re Mida:
pietrificando il cuore - morirai solitaria.
Per l'ultimo viaggio spoglia partirai
e nessuno si ricorderà del tuo nome.
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Izabella Teresa Kostka,
tratto dall'antologia per Circuiti Dinamici di Milano, edito nel 2017, d.r.
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