Chiudi gli occhi
o giovine fanciulla
che a viaggiar t'accingi
in questo infinito mondo
del tempo allungato.
Virtuosa follia la tua!
Il lampeggiar di accesi fuochi,
intrecci e ricami di luminose stelle,
nel guardar stupita,canta.
Qual Mano Eterna
a disegnarle è posta:
astro su astro
che luce di luce diffonde!
Il vagar tra quelle
che a contar son tante,
pur di coraggio armata,
l'oziosa Parca implora,
Atropo,che della vita ha teso il filo,
a non troncar il giorno e l'ora.
Apriti alla vita
o gioventù nascente,
il Sole nel vicino cielo
su pianeti corti e lontane stelle,
dove a splender son posti,
fiamme di vivace calor manda.
Or giunta è la sera
e il rintocco della vicina chiesa
a pregar il vespro chiama.
Dormi felice, piccola cara,
al cullar di infinite stelle!
A noi del tempo passato
l'ironia nell'invecchiar ci prende
nello scalar del viver la vetta!
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