Pubblicato il 21/01/2018 14:16:26
È ora che giunga il silenzio. Lo attendo. L’ombra inevitabile si diffonde e lo spazio tutto ingombra quando il sole si ristora dietro l’orizzonte. Il bisogno io n’avverto come d’un raggio di sole nel freddo dell’inverno a sfiorar la mia pelle o dell’acqua nel deserto a bagnar labbra arse. Sopraggiunga legittima l’oscurità silente. Mistero e assenza di verbi confusi regni. Anche l’anima n’avrà ristoro si colmeranno i vuoti assordati da voci mille e dissonanti. E io col lume in mano andrò ricercando di me l’essenza che non ammette presenza nel dove cui non appartengo. Così tornerò al mio nido di semplicità e silenzio ove la voce si disperde tra il canto di uccelli assonanti e il fruscio di foglie mosse dal soffio del vento.
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