Son parole come pietre
in un dialogo d’estate
seduti in panchina nel giardino
e il mondo che crollava
Io per essere sicuro
di non esserti sbagliata
te lo chiesi un’altra volta
e tu lo riconfermavi
<È farina del mio sacco>
tu sicura mi dicevi!
Ma io come padre
mica infine ti credevo
Sotto un cielo quasi scuro
ci lasciammo con un abbraccio
ch’era amaro nella notte
...e adesso ancor ti vedo
mi vorresti dir qualcosa
ma ormai non sei più rosa
come sempre io ti ho vissuto
Un segreto ti porti dentro
che ti rode ogni momento
Quanto male hai fatto invano
per un orso assai villano
Quante volte ti ho osservata
mentre dormivi nel lettino
e sognavo sempre d’esserti vicino
Son pieno di immagini rubate
mentre lieta poi giocavi
e sorridevo anch’io felice
mentre tu non t’accorgevi
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