Nell'alba radiosa di gelo
con occhi sfuggenti cielo di giada
flagellante di prima luce: ecco
come mi rimorde
a terra e senza sole ancora
se non quello di una lanterna;
ecco da dove è il mio travaglio
a partire da dietro il tronco
nel rimorso rappreso alla nuca
che reclina il capo con il suo peso.
Volano incubo d'erba grigia
volatili diamanti di stella
bucanti la mano
spezzanti il sasso: due le metà
partorienti l'ombra strisciante
a recriminare discosta
... ecco da dove
dal fluido essere insonne
rimorde eco di danza: passi
risibili tra specchi ostinati
opacizzanti restii
d'ogni solarità
l'avvento.
woodenship 01/03/2012
***riletta
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