Pubblicato il 25/12/2017 07:26:09
Nella lucente notte religioso silenzio fascia la terra... calpestata dal divino bambino. I segni d'amore nell'oblio son caduti... scanditi dal tempo che dell'umano cuore i palpiti accende. Ai poveri di spirito il calore manca d'un quotidiano gesto che nel dì di festa straordinario appare. Il miracolo accadrebbe se l'egoismo fosse distrutto dal caritatevole pensiero di chi tanto possiede ma nell'anima il vuoto ha. Paiono tutti grandi e felici: piccoli re d'un presepe costruito attorno a sé... dinanzi alla povertà uguali sono in tanti. I preziosi tesori custodire vogliono nelle loro agiatezze... rivestite dal timore di smarrire tali ricchezze. La storia lo insegna: Lui tuonava ai popoli per far udire il pianto d'un grande messaggio che benessere al mondo avrebbe donato. Persino i Magi al natio Pastore gioielli aurei e preziosi aromi mai avrebbero consegnato... se saputo avessero che quei materiali doni più alcun uomo ai clochard non avrebbe risparmiato. Il desio immenso è che tutti abbiano l'ugual sorriso... e nemmeno uno mai più piangere possa il Natale dei poveri.
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